Matteo Zangrandi – Filosofia
Io… semplicemente io!
Io… semplicemente io!
Avrei voluto sdraiarmi su una panchina a guardare il cielo, ma qualcuno direbbe che sono una filosofa… altri che sono una barbona.
La pazienza è amara quando c’è qualcosa che popola i pensieri, il frutto è dolce perché risponde alle aspettative.
Una persona impertinente osserva: Dio si stupirà che un albero sia tanto sciocco da continuare a esistere pur non essendo visto da nessuno. Ma Dio lo ammonisce: Molto sciocco, caro mio, è soltanto il tuo stupore. Tu non hai pensato che se quel pino sempre c’è, è perché lo guardo io. Ti saluto e sono Dio.
Quando vivo in Manhattan, dove mi chiamano Grazioso Deriga, il tempo è l’Hudson River, ed io l’acqua che scorre.
Mettiti in guardia come un principiante, in seguito potrai stare in modo naturale.
L’idea di perfezione non può esistere, in questa vita, perché troppo, troppo lontana dalla natura umana, o almeno dalla concezione umana. Quindi si potrebbe dire che la cosa che più ci si avvicina è la perfezione con un qualche difetto. Ma se l’idea di perfezione totale, in se è imperfetta (in quanto innaturale), la perfezione con difetto diviene essa stessa… ancora più perfetta… ascendendo a posizione di perfezione… totale. Ci troviamo quindi dinanzi ad un ossimoro, un circolo vizioso che ci vieta d’avere una chiara idea su ciò che si possa definire o meno… perfetto; perfezione perfetta, che in quanto tale diviene imperfetta… perfezione imperfetta, che in quanto tale diviene perfetta. Un sottile, labirintico intreccio per la mente, la cui risoluzione è, temo, ancora troppo lontana dalle mie capacità di approfondimento delle eteree trame volumetriche dell’esistenza.