Mauro Lanari – Economia e Finanza
Il turbocapitalista non presta attenzione. L’affitta.
Il turbocapitalista non presta attenzione. L’affitta.
Incompatibilità di coppia. Uno era mantenuto mentre il partner era tenuto sotto i piedi.
Un maniaco di grandezza ci ha coinvolto, senza che il popolo lo volesse e senza le risorse e i mezzi necessari, in una guerra che ci ha lasciato con le ossa rotte. Da allora, fino ai giorni nostri, sono trascorsi oltre due terzi di secolo. Le nazioni partecipanti al conflitto che ne uscirono sconfitte e malconce, nel frattempo, sono riuscite a rifarsi delle batoste subite; prima fra tutte la Germania. Purtroppo l’Italia ha sempre arrancato senza riuscire a rimettersi in piedi. Il peso della nazione è sempre gravato sulla grande massa dei lavoratori; mentre una sottile fetta della popolazione, la cosiddetta casta, fagocitava costantemente l’ottanta per cento dei guadagni prodotti dall’economia del Paese. Si spera in una inversione di tendenza.
Se capissimo che i morti non sentono profumi e che l’amore non esiste, le famiglie dei fiorai morirebbero di fame.
La crisi economica non è niente se confrontata con la crisi di sincerità.
È possibile amare alla follia e odiare alla follia, nello spazio di un respiro? È possibile cambiare opinione su una persona così repentinamente? Oppure, entrambi i sentimenti sono dettati esclusivamente dall’onda del momento; mai sinceramente emersi dal cuore e dall’animo? E arrivati all’odio, si può tornare indietro? È forse corretto dire che non si ripara mai veramente lo specchio rotto in due?
Il ritiro a vita deprivata è una costrizione irredenta dell’esistenza.