Mauro Lanari – Economia e Finanza
La crisi globale potrebbe essere sanata solo da una congiu [ntu]ra positiva (in macroeconomia usano tre lettere di troppo).
La crisi globale potrebbe essere sanata solo da una congiu [ntu]ra positiva (in macroeconomia usano tre lettere di troppo).
Teologi e confessori insegnano il distinguo fra peccato ed errore: nel primo caso c’è dolo, ossia una coscienza deliberata e un’intenzionalità consapevole di “cadere in tentazione” compiendo un male ch’eppure la propria etica sa riconoscere, mentre nel secondo caso non c’è dolo bensì l’incappare in sbagli dovuti alla perlustrazione di territori morali nuovi, tanto vergini quanto ancora non sminati; è l’inevitabile rischio dell’avanguardia, della ricerca, della sperimentazione inedite. Ma nell’esistenzialismo si dà anche una terza alternativa: è indimostrabile che la realtà sia come la Settimana Enigmistica, che pubblica solo problemi già risolti in partenza. La vita vera potrebbe non ammettere alcuna risposta significativa e decisiva, il che ci condanna al fallimento a prescindere dal dolo o meno, dalla cattiva o buona volontà.
Tutto il processo economico è quindi un problema di scelte: scelte da parte dei consumatori e scelte da parte dei produttori. In ultima analisi le scelte si impongono perché le risorse sono limitate rispetto ai desideri.
Perché posso avere i diritti che mi spettano solo se essi fanno circolare più denaro dei diritti degli altri? Preferibilmente circolare nelle tasche giuste.
Da quando hanno abolito le camicie di forza, ho problemi di guardaroba.
Ci può essere del metodo pure nella mancanza di metodo.
Il capitalismo non è altro che il benessere distribuito secondo un’istituzionalizzata ingiustizia sociale travestita da libertà; il comunismo è la condivisione della miseria vestita da uguaglianza non controllabile per mancanza di libertà.