Mauro Paolocci – Destino
Se ti chiedessero chi siamorispondi figli due voltedi coloro che venneroper restare solo un momentoma in terre lontane li colse la sera.
Se ti chiedessero chi siamorispondi figli due voltedi coloro che venneroper restare solo un momentoma in terre lontane li colse la sera.
Non mi piacciono le occasioni, amo molto di più il caso. Sono dell’idea che sia l’unica cosa vera della vita: preferisco rimanere senza fiori, piuttosto che averne uno di plastica. Forse è da perdenti, senz’altro non da furbi, ma preferisco non essere capita piuttosto che studiare tanto la vita e i movimenti da compiere.
Qualsiasi cosa tu cerchi, qualunque sia il tuo percorso personale, niente si fa da soli, tutto si fa in due. Tu e il tuo destino.
Desolanti notizie di furia della natura. Con essa crolla anche la timida voglia di alzare rivolte speranze a un Dio che tutto permette. Non lasciamoci travolgere dagli eventi, ma affrontiamoli con la consapevolezza che il nostro privilegio alla vita è un continuo motivo di aiutare chi ha bisogno di noi.
Il nostro futuro è il risultato non solo delle nostre scelte, ma anche delle nostre paure, e dell’indifferenza collettiva all’ingiustizia.
A volte mi chiedo se sei tu che vai incontro al tuo destino, o se è il destino stesso che viene incontro a te.È uno dei tanti interrogativi che mi sono sempre posta, consapevole che nessuna risposta non potrà mai raggiungere la profondità del mistero che provoca certe sensazioni come la morte, la felicità, la sofferenza, il bene e il male.
Condividere la vita con se stessi pare essere risultato minimo per chi ambisce alla conquista della propria anima.