Mauro Soldano – Poesia
Io ti posso regalare poesia, il cuore per leggerla devi metterlo tu.
Io ti posso regalare poesia, il cuore per leggerla devi metterlo tu.
Ho cercato a lungo parole adeguate, leggere e profonde, adesso e per sempre, in grado…
Perdiamo attimi di vita a farci domande, le cui risposte, in genere, saranno proprio di non farci inutili domande.
InconsapevoleAvvolta dalla scrivania universalmente anonima:Lo sguardo ceruleo, un’esile diafana figura anima,Occhi ammaliati dalla lucida fialetta trasparente:Due gocce arrembano e si colliquano teneramenteNelle due cavità accoglienti, ignee e umettateDue gocce di collirio; ed è l’eponimo del delirio:Quel lucido intervallo che preannuncia la folliaDell’ignaro spettatore catatonico, ammaliatoDal catartico unguento che spaglia dalle orbite;Irrora e accarezza le pallide e rugiadose goteSfiora, si coagula e penetra nella cavità piretica;Le labbra umide e rubizze esaltate dal composto e, L’ospite, nell’estatica diallage, ingorgato nell’onirico deliquio.
Non ho mai cercato le parole per scrivere un’emozione. Sono loro che, nelle mie notti insonni, mi vengono a trovare.
Ho poesie sparse da per tuttocome carta straccia in disuso.Nessuna di essa descrive il vuotodelle mie ali spezzate.Il poeta continua a bussare a questa portache l’uomo non vuole fare entrare, la verità, non ti farebbepiù volare.Fingi, fingi di saper volarecome un tempo.Mentre il poeta che è dentro ti racconta il verodi cos’è l’amore!Spranga la portanon farlo entrarelui ti vuol solo deridereti direbbe che l’uomonon può più volare.
Il mancarsi senza essere, il volersi senza avere, l’amarsi senza sapere.