Megan Zanin – Stati d’Animo
Aveva negli occhi la nostalgia e quella maledetta voglia di sentire ancora il suo odore. Aveva gli occhi pieni d’amore e di lui.
Aveva negli occhi la nostalgia e quella maledetta voglia di sentire ancora il suo odore. Aveva gli occhi pieni d’amore e di lui.
Era fantastico il modo nel quale mischiavi il tuo volto con sorrisi e delusioni, non sapevo come facevi ma non m’interessava. Le migliori cose non hanno spiegazione e se mai ce l’avessero potrebbero perdere il proprio fascino, come nasce un’arcobaleno? Così non mi ero mai chiesto cosa ti passava per la testa quando passavi dalla disperazione alla follia di sentirti felice.
Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cosa hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato le scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.
Abbiamo tutti bisogno di sentirci utili e speciali per qualcuno, ma questo non vuol dire rendersi ridicoli e umiliarsi all’infinito per chi non merita. Chi tiene a noi ci fa sentire speciali anche senza chiederglielo.
Le sensazioni sono informazioni silenziose, che a volte devono rimanere tali.
Vivere è affidarsi alle sensazioni insospettate.
Riflesso in un vetro mi guardo attraverso… e vedo l’infinito.