Megan Zanin – Tempi Moderni
C’è chi vive di internet, io vivo di vita!
C’è chi vive di internet, io vivo di vita!
Nulla è esasperante quanto la tranquillità. Vi è qualcosa di sicuramente brutale nel buonumore della maggior parte degli uomini moderni. Mi fa meraviglia che noi donne lo si tolleri con tanta buona grazia.
La vera invenzione è quella che viene da tutti riconosciuta ed adottata, le altre sono solo dimostrazioni d’ingegno.
L’industria è la radice di ogni bruttura.
Quando si vedono volti giovani e belli nelle cronache che impietose raccontano la loro morte, e non se ne vede traccia tuttavia in quegli occhi azzurri, forse già visti in un passato dietro l’angolo, o vili aggressioni addirittura in luoghi sacri come i conventi, mi viene da pensare, forse stupidamente, che essi ci sono ancora in qualche modo, un po’ più ricchi di prima, spiritualmente, perché raccontare la violenza non dovrebbe mai essere cosa gratuita, e vivono ancora nei loro sorrisi e ancora ridono con i loro amici nelle ultime foglie gialle d’autunno.
Anche alla bontà si chiede che sia giusta.
Lo hanno chiamato “divorzio breve” perché “è una cosa così lunga che è meglio che la finiamo qui” pareva brutto.