Melissa Marr – Libri
Ogni giorno, ogni momento desidero tenerti tra le mie braccia. Niente potrà mai cambiarlo.
Ogni giorno, ogni momento desidero tenerti tra le mie braccia. Niente potrà mai cambiarlo.
Fredda come la notte, fredda come la morte, neppure un soffio d’aria nei capelli, neppure un rumore umano nelle orecchie, non più un bagliore giorno negli occhi, spezzata in due, schiacciata da catene…
Voglio stare tra le tue braccia, esserne contenuta in ogni parte. Voglio che le tue braccia mi avvolgano con una doppia mandata. Più giri fanno le tue braccia e più mi sento protetta. Se solo trovassi il modo restringerei anche il mio torace. Ma questo potere non mi è dato. Quello della carne si però. La carne posso sacrificarla finchè non rimmarà una cosa sola: la pelle.(da “Broken Barbie”)
Il titolo del libro è Addio alle armi e, eccettuati tre anni da quando è stato scritto, c’è stata quasi continuamente una guerra di qualche genere. C’era qualcuno che diceva sempre, perché questo tale è così preoccupato e ossessionato dalla guerra, e ora dal 1933 forse è chiaro perché uno scrittore debba interessarsi al continuo, prepotente, criminale, sporco delitto che è la guerra. Siccome di guerre ne ho fatte troppe, sono certo di avere dei pregiudizi, e spero di avere molti pregiudizi. Ma è persuasione ponderata dello scrittore di questo libro che le guerre sono combattute dalla più bella gente che c’è, o diciamo pure soltanto dalla gente, per quanto, quanto più ci si avvicina a dove si combatte e tanto più bella è la gente che si incontra; ma sono fatte, provocate e iniziate da precise rivalità economiche e da maiali che sorgono a profittarne. Sono persuaso che tutta la gente che sorge a profittare della guerra e aiuta a provocarla dovrebbe essere fucilata il giorno stesso che incominciano a farlo da rappresentanti accreditati dei leali cittadini che la combatteranno.L’autore di questo libro sarebbe molto lieto di incaricarsi di questa fucilazione, se fosse legalmente delegato da coloro che combatteranno, e di badare a che venga eseguita con tutta l’umanità e la correttezza possibile e badare che a tutti i corpi venga data degna sepoltura. potremmo perfino riuscire a farli seppellire nel cellophaneo in qualcuno dei più moderni materiali plastici. Alla fine della giornata se vi fosse qualche prova che sono stato io a provocare in qualche modo la nuova guerra o non ho eseguito debitamente i doveri a me conferiti, sarei disposto, se non lieto, a farmi fucilare dallo stesso plotone di esecuzione e farmi seppellire con o senza cellophane o esser lasciato nudo su una collina.
Non puoi neanche sapere se una persona ti vuole bene, puoi soltanto crederlo o sperarlo, ma rimane comunque più importante per te del fatto che la somma degli angoli interni di un triangolo sia sempre centottanta gradi.
Il dispiacere dei libri che si prestano è tanto grande che non tornano mai.
I testi prodotti dagli scrittori li possono leggere tutti e tutti sono liberi di giudicarli.
Fredda come la notte, fredda come la morte, neppure un soffio d’aria nei capelli, neppure un rumore umano nelle orecchie, non più un bagliore giorno negli occhi, spezzata in due, schiacciata da catene…
Voglio stare tra le tue braccia, esserne contenuta in ogni parte. Voglio che le tue braccia mi avvolgano con una doppia mandata. Più giri fanno le tue braccia e più mi sento protetta. Se solo trovassi il modo restringerei anche il mio torace. Ma questo potere non mi è dato. Quello della carne si però. La carne posso sacrificarla finchè non rimmarà una cosa sola: la pelle.(da “Broken Barbie”)
Il titolo del libro è Addio alle armi e, eccettuati tre anni da quando è stato scritto, c’è stata quasi continuamente una guerra di qualche genere. C’era qualcuno che diceva sempre, perché questo tale è così preoccupato e ossessionato dalla guerra, e ora dal 1933 forse è chiaro perché uno scrittore debba interessarsi al continuo, prepotente, criminale, sporco delitto che è la guerra. Siccome di guerre ne ho fatte troppe, sono certo di avere dei pregiudizi, e spero di avere molti pregiudizi. Ma è persuasione ponderata dello scrittore di questo libro che le guerre sono combattute dalla più bella gente che c’è, o diciamo pure soltanto dalla gente, per quanto, quanto più ci si avvicina a dove si combatte e tanto più bella è la gente che si incontra; ma sono fatte, provocate e iniziate da precise rivalità economiche e da maiali che sorgono a profittarne. Sono persuaso che tutta la gente che sorge a profittare della guerra e aiuta a provocarla dovrebbe essere fucilata il giorno stesso che incominciano a farlo da rappresentanti accreditati dei leali cittadini che la combatteranno.L’autore di questo libro sarebbe molto lieto di incaricarsi di questa fucilazione, se fosse legalmente delegato da coloro che combatteranno, e di badare a che venga eseguita con tutta l’umanità e la correttezza possibile e badare che a tutti i corpi venga data degna sepoltura. potremmo perfino riuscire a farli seppellire nel cellophaneo in qualcuno dei più moderni materiali plastici. Alla fine della giornata se vi fosse qualche prova che sono stato io a provocare in qualche modo la nuova guerra o non ho eseguito debitamente i doveri a me conferiti, sarei disposto, se non lieto, a farmi fucilare dallo stesso plotone di esecuzione e farmi seppellire con o senza cellophane o esser lasciato nudo su una collina.
Non puoi neanche sapere se una persona ti vuole bene, puoi soltanto crederlo o sperarlo, ma rimane comunque più importante per te del fatto che la somma degli angoli interni di un triangolo sia sempre centottanta gradi.
Il dispiacere dei libri che si prestano è tanto grande che non tornano mai.
I testi prodotti dagli scrittori li possono leggere tutti e tutti sono liberi di giudicarli.
Fredda come la notte, fredda come la morte, neppure un soffio d’aria nei capelli, neppure un rumore umano nelle orecchie, non più un bagliore giorno negli occhi, spezzata in due, schiacciata da catene…
Voglio stare tra le tue braccia, esserne contenuta in ogni parte. Voglio che le tue braccia mi avvolgano con una doppia mandata. Più giri fanno le tue braccia e più mi sento protetta. Se solo trovassi il modo restringerei anche il mio torace. Ma questo potere non mi è dato. Quello della carne si però. La carne posso sacrificarla finchè non rimmarà una cosa sola: la pelle.(da “Broken Barbie”)
Il titolo del libro è Addio alle armi e, eccettuati tre anni da quando è stato scritto, c’è stata quasi continuamente una guerra di qualche genere. C’era qualcuno che diceva sempre, perché questo tale è così preoccupato e ossessionato dalla guerra, e ora dal 1933 forse è chiaro perché uno scrittore debba interessarsi al continuo, prepotente, criminale, sporco delitto che è la guerra. Siccome di guerre ne ho fatte troppe, sono certo di avere dei pregiudizi, e spero di avere molti pregiudizi. Ma è persuasione ponderata dello scrittore di questo libro che le guerre sono combattute dalla più bella gente che c’è, o diciamo pure soltanto dalla gente, per quanto, quanto più ci si avvicina a dove si combatte e tanto più bella è la gente che si incontra; ma sono fatte, provocate e iniziate da precise rivalità economiche e da maiali che sorgono a profittarne. Sono persuaso che tutta la gente che sorge a profittare della guerra e aiuta a provocarla dovrebbe essere fucilata il giorno stesso che incominciano a farlo da rappresentanti accreditati dei leali cittadini che la combatteranno.L’autore di questo libro sarebbe molto lieto di incaricarsi di questa fucilazione, se fosse legalmente delegato da coloro che combatteranno, e di badare a che venga eseguita con tutta l’umanità e la correttezza possibile e badare che a tutti i corpi venga data degna sepoltura. potremmo perfino riuscire a farli seppellire nel cellophaneo in qualcuno dei più moderni materiali plastici. Alla fine della giornata se vi fosse qualche prova che sono stato io a provocare in qualche modo la nuova guerra o non ho eseguito debitamente i doveri a me conferiti, sarei disposto, se non lieto, a farmi fucilare dallo stesso plotone di esecuzione e farmi seppellire con o senza cellophane o esser lasciato nudo su una collina.
Non puoi neanche sapere se una persona ti vuole bene, puoi soltanto crederlo o sperarlo, ma rimane comunque più importante per te del fatto che la somma degli angoli interni di un triangolo sia sempre centottanta gradi.
Il dispiacere dei libri che si prestano è tanto grande che non tornano mai.
I testi prodotti dagli scrittori li possono leggere tutti e tutti sono liberi di giudicarli.