Carlo Gragnani – Libri
Pubblicare un libro è sempre un pericolo: non sappiamo in quali mani può finire.
Pubblicare un libro è sempre un pericolo: non sappiamo in quali mani può finire.
Se vuoi un cucciolo di tigre, devi andare nella caverna della tigre.
Hai presente quando devi voltare il foglio di un libro, ma le pagine sono sottili o appiccicate e non ti riesce? Il foglio lo vuoi girare a tutti i costi, quindi provi leccandoti un dito. Io nemmeno così riesco, così chiudo il libro.
C’è una linea molto sottile tra piacere e dolore, Anastasia. Sono due facce della stessa medaglia, e uno non può esistere senza l’altro.
L’aveva letta da qualche parte, una volta: nella vita di ciascuno di noi c’è una persona in grado di raggiungere un punto così profondo del nostro essere, così prezioso, che nel momento del bisogno la mente si rifugia sempre in quel luogo amato, cercando conforto in memorie che sembrano non cancellarsi mai.
Se uno ci pensa bene, nessuno nasce al mondo con un problema; se noi ci mettessimo realmente ad analizzarli, vedremo che alla fin fine la maggior parte dei nostri “problemi” sono inesistenti e quelli che sono reali sono creati da noi o da altre persone, sono causati dalle nostre azioni, dalle risposte che diamo alle domande che ci vengono poste. Se iniziassimo a vedere le regole come degli aiuti e non come degli ostacoli, magari le nostre vite sarebbero più ordinate e meno problematiche. Però la verità è che senza preoccupazioni e senza problemi non sapremmo che cosa fare nelle nostre giornate, a noi piace crearci dei problemi per metterci alla prova con noi stessi, per sentirci forti nel risolverli, per sentirci realmente vivi.
Voglio una visita guidata a quelle “profondità” misteriose, e pretendo di conoscere tutti gli strati sedimentati, per chiamarli almeno una volta per nome e avere da loro una risposta. Che siano finalmente miei, senza il solito, eterno silenzio (che in questo momento, per esempio, senza motivo apparente, nella calca del quotidiano, mi fa esplodere il cuore).