Meng Tse – Acqua
L’uomo che ha visto il mare non sa più pensare ad altre acque.
L’uomo che ha visto il mare non sa più pensare ad altre acque.
Quando la pioggia bagna il mare un gabbiano vola sempre verso il sole.
Se andassimo via adesso nullo di ciò che verrà sarebbe, ma la vita è come…
Che sia sporca o sia pulita, dove c’è acqua c’è anche vita!
Il mare gioca con gli scogli e li accarezza dolcemente oppure si abbatte su di loro con forza e li plasma a suo volere.
L’acqua è il simbolo della vita e la vita nasce dall’amore che, come l’acqua, abbraccia senza stringere.
Tu che mi sentivi. Tu che mi hai sentito. Perché non canti più per me. Siamo così distanti. Eppure il mio grido ti arrivava. Lo sentivo dentro di te. Ora è un eco che si disperde nello spazio tempo. E io danzo e canto ancora per te. Vorrei che mi toccassi ed esplodessi nella mia scatola di cartone. Anche le stelle ci provano. Tentano in ogni momento. Poi muoiono. Ma non smettono. Non desiderano altro. Puoi biasimarle. Ti scaldano e ti illuminano, ti illuminano e ti scaldano. E tu le ami. La sete ti sfinisce. Perché non ti disseti. Una brocca d’acqua nell’oceano. Ti acceca come un faro nel nero buio. Cammini sulle orme della gente che fu. Il sole non le tocca. E sono gelide e buie come una caverna di ghiaccio. È una lingua dura e secca. Ma sente ancora il sapore dell’acqua.