Michael Jackson – Figli e bambini
Dico ancora che non ho mai fatto, e mai farò, del male a un bambino. Mi disgusta il fatto che siano state scritte delle cose false sul mio conto.
Dico ancora che non ho mai fatto, e mai farò, del male a un bambino. Mi disgusta il fatto che siano state scritte delle cose false sul mio conto.
Mi succede di tanto in tanto, le emozioni mi trasportano e sento il desiderio di ritornare indietro per rivedere e conoscere mio padre, che troppo presto mi ha lasciato nel silenzio di una umida mattina d’autunno, fra gocce di pioggia e lacrime, mentre un triste manto scende e mi avvolge, cerco nella sua assenza un alito di vita di un suo ricordo.
“Che palle, sta storia.” Sta storia è la sua storia, la nostra storia, ma lui non vuole sentirla. Da piccolo era più curioso, più coraggioso, faceva qualche domanda in più. Guardava quel padre ragazzo, quella fotografia di Diego sul frigorifero, tenuta da una calamita, ingiallita dai vapori della cucina. Mi stringeva, mi restava addosso. Crescendo non ha più chiesto nulla. Il suo universo s’è ristretto ai suoi bisogni, ai suoi piccoli egoismi. Non ha voglia di complicarsi la vita, i pensieri. Per lui suo padre è Giuliano, è lui che lo ha accompagnato a scuola, che lo ha portato dal pediatra. È lui che gli ha dato quello schiaffo al mare, la volta che si è tuffato con poca acqua sotto.
I figli: diamanti unici in assoluto.
Ci sono così tanti bambini maltrattati. Se la fortuna è cieca, la sfortuna ha una sorella gemella… la sterilità, cieca anche lei.
In ogni uomo si rispecchia il bambino che è stato, ed è in quell’innocenza che deriva la sua educazione.
Correre e saltellare come loro, ridacchiare e fare le domande più buffe e sincere, mangiare cantando e abbracciare forte senza freni chi si vuole bene e poi colorare a piacimento tutto, è questo il segreto: tornare bambini.