Michela Capriello – Stati d’Animo
Il mondo è l’arciere, e io sono il bersaglio. Mi sento senza protezione, nuda contro tutti coloro che indossano pellicce di infamia.
Il mondo è l’arciere, e io sono il bersaglio. Mi sento senza protezione, nuda contro tutti coloro che indossano pellicce di infamia.
Serenità è essere accanto a qualcuno e capirsi senza parlare.
Ma come facevo a non amare gli uomini, questi uomini sempre maltrattati, sempre insultati, sempre crocifissi, ma come facevo a dire che è tutto inutile e a cosa serve nascere a cosa serve morire? Serve ad essere uomini anziché alberi o pesci, serve a cercare il giusto, perché il giusto esiste, se non esiste bisogna farlo esistere, e allora l’importante non è morire, è morire dalla parte giusta, e io muoio dalla parte giusta.
Tutte le volte che mi affaccio tra i miei pensieri mi sento un perfetto estraneo.
Ci sono dei giorni in cui pensi di essere arrivato al limite della sopportazione, ancora quell’insignificante goccia e scateni un maremoto… ed il maremoto arriva, eccome se arriva… ma è proprio in quel momento, su quelle macerie, che ridai valore alla tua vita e il giusto peso al resto.
Per molti sensibilità e stupidità vanno a braccetto: equazione perfetta di quello che penso io riguardo a superficialità e deficienza.
Non chiedo al vento perché urla o alla neve perché si scioglie al primo sole che porta con sé troppe magagne. Mal sopporto le domande inutili. Mi godo risposte casuali, difficilmente interpretabili e poco chiare, neppure dette, solo intuite, di quelle che tengono in sospeso nella trama intricata dei “forse”. Sono quelle che non mi stancano mai. Tutto il resto è, spaventosa, noia.