Michela Strega – Abitudine
Il tacere è l’abito che indosso, quando parlare non serve con chi di classe non ne capisce un cazzo.
Il tacere è l’abito che indosso, quando parlare non serve con chi di classe non ne capisce un cazzo.
Non scendere mai a compromessi e non adottare strategie, non fare quello che gli altri si aspettano solo per piacere, vivi ciò che sei sempre perché, anche se non piacerai, almeno sarai te stesso.
Il desiderio di ognuno è piacere all’altro, a chi amiamo, senza dover cambiare. Inevitabilmente, però, questo desiderio ci spinge a conoscere i nostri limiti mentre ci facciamo conoscere, e quindi a valutare un cambiamento, quando l’altro mostra i suoi giudizi e le sue opinioni sui vari aspetti della nostra morale e del nostro comportamento. Se non si è abbastanza coscienti che il proprio modo di essere è quello che, meglio d’ogni altro, ci fa sentire sereni, c’è rischio di cadere nella rete di perplessità e dell’intercessione di troppo spazio al cambiamento. Si dice di doversi venire incontro, ma quando manca la reciprocità manca perché uno dei due si sente insicuro e non perché vuol rendersi più simile a quello che l’altro si aspetta per amore. Lo fa per non perderlo ma in quanto non vuole essere abbandonato. L’abbandono è molto più doloroso della solitudine e della mancanza successive. È sentirsi addosso una sconfitta immeritata, perché ci si ritrova con una personalità stravolta e senza più qualcuno che dia un senso a quello stravolgimento.Occorre restare se stessi, e farsi accettare e accettare chi si ama ed è questo che fa esplodere l’amore. Quella curiosità irrazionale per chi è diverso da noi eppure così attraente. Chi diventa troppo vicino a ciò che si vuole diventa sistematicamente prevedibile e, a dispetto di ciò che si penserebbe, poco attraente.Evitate la rete.
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Tutti dicono che non vogliono essere fottuti ma poi ti fottono alla grande.
Le qualità dell’animo non si possono acquistare con l’abitudine; si perfezionano solamente.