Michela Strega – Tempi Moderni
Su facebook si vive di parole rubate, mentre nella realtà si muore di parole mai pronunciate.
Su facebook si vive di parole rubate, mentre nella realtà si muore di parole mai pronunciate.
Tutti che credono di essere invidiati, ma tesori belli spesso non è invidia e proprio…
Frequentare tanta gente ti permette di tornare a casa e non sapere più niente di te. In compenso, sai tutto degli altri.
Tutta l’arte è un vaneggio, la politica è un vaneggio; i supermercati e le autostrade, la scienza e la letteratura, la filosofia e la guerra. La religione è un vaneggio, le chiese e le sigarette. L’amore è uno dei vaneggi più grandi. Noi stessi siamo un vaneggio chimico che sta in piedi e parla per non so quale tipo di miracolo. Siamo arte, la terra è arte e un vaneggio perché l’universo è un vaneggio enorme. Questo stesso commento è un vaneggio, ma qualcuno potrebbe considerarlo poetico e quindi arte. Secondo me è arte tutto quello che contiene l’impegno di una qualsiasi parte del cervello e i sentimenti, soprattutto gli ultimi perché sono un vaneggio del cervello e aiutano a produrre arte, più grande è il sentimento, più grande è il vaneggio, più grande è l’opera. Oggi mi andava di pensarla così, domani potrei anche pensarla in modo diverso, ma credo di no, ne sono quasi certo.
Aver paura del futuro è logico anche se inutile. Aver paura del presente è ancora più logico perché si sbaglia mentre si fa qualcosa, non mentre lo si immagina.
Correva l’anno uno ante Facebook, quando condividere era ancora un verbo di cui andare fieri.
Mi sembra di sentire nell’aria il puzzo della riappacificazione.