Michelangelo Da Pisa – Libri
Scrivere non è un mezzo per raggiungere un fine, è esso stesso il fine.
Scrivere non è un mezzo per raggiungere un fine, è esso stesso il fine.
Finti, fiori e sorrisi non piacciono a nessuno eppure in tanti ci cascano ancora.
Di sera, nell’intrecciarsi caotico di immagini che precede il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi bugie.
Io guardavo la donna che ero stata fino ad allora: era debole ma fingeva di essere forte. Aveva paura di tutto, ma diceva a se stessa che non si trattava di paura, bensì della saggezza di chi conosce la realtà. Costruiva pareti intorno alle finestre da cui penetrava la gioia del sole, affinché i suoi mobili non si sbiadissero. Ho visto l’altra seduta nell’angolo della camera, fragile, stanca, delusa. Controllava e schiavizzava quello che avrebbe dovuto essere sempre libero: i sentimenti. Tentava di giudicare l’amore futuro in base alla sofferenza passata. L’amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo uno, due o dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L’amore può condurci all’inferno o in paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell’albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e coglierli. É necessario ricercare l’amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell’amore, anche l’amore muove per venirci incontro. E ci salva.
Salto di sogno in sogno sperando che mi macchino la realtà.
Ma la parte più interessante era quella specie di scarica elettrica che provava tutte le volte che si toccavano e la fragranza che sentiva quando la faceva girare tenendola per mano, un misto di calore e profumo.
Le infiltrazioni di quotidianità sottopelle non riusciranno a far marcire il mio animo.