Michelangelo Da Pisa – Poesia
Datemi un fiore piegato dal vento e io sarò poesia.
Datemi un fiore piegato dal vento e io sarò poesia.
Ci sono eventi che ti stravolgono la vita in pochi secondi, altri che ci passano davanti tra la nostra indifferenza, molti che non vivremo mai e altri ancora che credevamo eterni mentre si dissolvevano tra le spire del tempo. Noi siamo gli eventi che abbiamo vissuto, quegli che abbiamo ingenuamente sognato.
Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza delle foglie sugli alberi, è meglio che non nasca neppure.
Ci sono, infatti, due categorie di poeti. I più grandi, i rari, i veri maestri, compendiano in sé l’umanità; senza preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri, essi riproducono l’Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo specchiantensi tutt’intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell’ampiezza, hanno l’ardore e l’estro, tanto che se fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio.
Non scrivo per riempire un foglio, ma per svuotare l’anima.
Siamo un branco di potenziali bestie che recitano un ruolo da umani.
La bellezza sa mimetizzarsi dietro il più insignificante dettaglio. Un animo sbadato non può scorgerne…