Michelangelo Da Pisa – Sogno
Sarebbe del tutto legittimo se il sognatore cronico avesse un diritto di prelazione sulla felicità.
Sarebbe del tutto legittimo se il sognatore cronico avesse un diritto di prelazione sulla felicità.
Forse è sbagliato, forse invece no, forse lo “sbagliato” è solo un’etichetta moralistica che mette la società quando trova illecito un sogno, un modo di essere e di vivere. Un sogno per quanto sia sbagliato, per quanto possa essere contorto ha il diritto di sognare. Perché il vero “reato” lo si commette “non sognando”.
Se ci fosse un libretto d’istruzioni sui sogni ci sarebbe scritto: “Sognare con moderazione”.
È la potenza primordiale del suo suono, capace di sbriciolare la roccia più coriacea, di vestire di lacrima il suo nome, di accendere uno sguardo grigio. Le sue carezze non passano mai di moda, un continuo erogare amore senza mai chiedere. Le mie dita coprono le rughe di un viso stanco, attraversano capelli ormai bianchi, ma lo sguardo resta sempre quello, dolcezza immersa nella malinconia, due occhi che cercano luce nei miei. Mamma.
I sogni, troppo spesso sono verità irrazionali!
Non togliermi i sogni perché mi rendono libera senza sogni io non esisto.
D’accordo, l’anima è un’astrazione logica, un concetto irrazionale, una fede personale. Puoi vestirla di abiti…