Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Oggi sono spossato. Non mi lamento, poteva andarmi peggio con una esse in meno.
Oggi sono spossato. Non mi lamento, poteva andarmi peggio con una esse in meno.
Un po’ mi mancano tutti quei termini ormai desueti: missiva, balocco, talamo, grazie.
Tu non ci sei, forse non ci sarai più, eppure vivi nei miei occhi, nella mia anima, scorri nel midollo, ti sento nel profumo delle cose, negli oggetti che abbiamo condiviso, Tu non ci sei per gli altri, che non possono vederti col cuore, io invece ti vedo e non con gli occhi ma con l’anima.
Quanta rivoluzione c’è in me, faccio fatica a tenermi a bada da sola.
Non sono sereno, ho nuvole nei miei pensieri.
Nei sogni facciamo i viaggi più lunghi. E l’unico bagaglio che ci serve è la fantasia.
Tra le tapparelle il sole entra, lasciando le sue ombre zebrate sulle pareti in questa stanza taciturna. Dentro di me la voglia di restare ferocemente nuda, nel mio silenzio, che silenzio non è; l’anima parla e non sa smettere. Il cuore desidera. Il ventre che pulsa grande voglia di lui. Le mie braccia cercano avvolgersi nel suo abbraccio, mentre le bocche si cercano con desiderio di baciarsi e nutrirsi tra i nostri sospiri.
Un po’ mi mancano tutti quei termini ormai desueti: missiva, balocco, talamo, grazie.
Tu non ci sei, forse non ci sarai più, eppure vivi nei miei occhi, nella mia anima, scorri nel midollo, ti sento nel profumo delle cose, negli oggetti che abbiamo condiviso, Tu non ci sei per gli altri, che non possono vederti col cuore, io invece ti vedo e non con gli occhi ma con l’anima.
Quanta rivoluzione c’è in me, faccio fatica a tenermi a bada da sola.
Non sono sereno, ho nuvole nei miei pensieri.
Nei sogni facciamo i viaggi più lunghi. E l’unico bagaglio che ci serve è la fantasia.
Tra le tapparelle il sole entra, lasciando le sue ombre zebrate sulle pareti in questa stanza taciturna. Dentro di me la voglia di restare ferocemente nuda, nel mio silenzio, che silenzio non è; l’anima parla e non sa smettere. Il cuore desidera. Il ventre che pulsa grande voglia di lui. Le mie braccia cercano avvolgersi nel suo abbraccio, mentre le bocche si cercano con desiderio di baciarsi e nutrirsi tra i nostri sospiri.
Un po’ mi mancano tutti quei termini ormai desueti: missiva, balocco, talamo, grazie.
Tu non ci sei, forse non ci sarai più, eppure vivi nei miei occhi, nella mia anima, scorri nel midollo, ti sento nel profumo delle cose, negli oggetti che abbiamo condiviso, Tu non ci sei per gli altri, che non possono vederti col cuore, io invece ti vedo e non con gli occhi ma con l’anima.
Quanta rivoluzione c’è in me, faccio fatica a tenermi a bada da sola.
Non sono sereno, ho nuvole nei miei pensieri.
Nei sogni facciamo i viaggi più lunghi. E l’unico bagaglio che ci serve è la fantasia.
Tra le tapparelle il sole entra, lasciando le sue ombre zebrate sulle pareti in questa stanza taciturna. Dentro di me la voglia di restare ferocemente nuda, nel mio silenzio, che silenzio non è; l’anima parla e non sa smettere. Il cuore desidera. Il ventre che pulsa grande voglia di lui. Le mie braccia cercano avvolgersi nel suo abbraccio, mentre le bocche si cercano con desiderio di baciarsi e nutrirsi tra i nostri sospiri.