Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Quando il profumo di salsedine ti inebria l’animo tutte le guerre interiori cessano di esistere, è un armistizio tra i sensi.
Quando il profumo di salsedine ti inebria l’animo tutte le guerre interiori cessano di esistere, è un armistizio tra i sensi.
Non sopporto più di essere sempre la prima ad andare verso gli altri per cercare di comprendere, parlare, spiegare, mentre gli altri se ne fregano altamente di come potrei stare io.
Essere educati in un regno d’insolenza è un atto di estrema forza. D’altronde, sguazzeresti mai…
Non ti piacerò per come mi vuoi, ma per come io sono. Tutto il resto è tempo perso.
Mi odio. Mi odio perché sono il tipo di persona che non riesce a tirar fuori le solite frasi dolci. Non a voce. Ci provo pure a farle uscire, tra me e me penso “adesso glielo dico un – mi manchi”. Ma come se in quel momento, come un nodo stretto, mi andasse via la voce. Non sono portata per i “ti amo” urlati, per i “abbracciami” richiesti. Sono più la ragazza di un “vaffanculo”, di un “ti odio”, di “non li voglio i tuoi baci”, seguiti da sorrisi, da abbracci silenziosi. Mi odio perché sono così chiusa, barricata in me stessa, mix di paure e incertezze da portare una corazza, chiamata “acidità”.
Stanotte non ho chiuso occhio, sono stata nel letto in silenzio e ad ascoltare il rumore dei miei pensieri.
Se quello che mi porta a disegnare è una sottile malattia morbosa, una piccola lesione, una devianza, uno strappo, desidero che ciò non trovi mai guarigione, anzi desidero considerare il disegnare come un lavoro, anche faticoso, di scavo, di confessione a volte anche dolorosa. È allo stesso tempo una fortuna umana, grandissima.