Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Per assurdo è nei luoghi più affollati che senti forte l’odore acre della solitudine.
Per assurdo è nei luoghi più affollati che senti forte l’odore acre della solitudine.
Oggi sono mortalmente stanca di tutto ciò che mi tormenta. Spero di esserlo anche domani, Dio mi avrà donato un’altro giorno.
Le feste sono più sentite da chi di feste soffre che da chi di feste festeggia e gode.
Non so essere diversa. I miei modi sono spesso diretti e forse troppo schietti, ma almeno sono vera e non mento mai, non fingo mai. Ho poche cose da dare e niente da nascondere, ma fiera di essere ancora tra quelle che possono mostrare la faccia senza vergognarsi e tra quelle che possono permettersi di tenere la testa alta.
Sembra un velo che scorre sul tuo corpo, e tu provi quel dolce brivido che ti fa tremare le gambe, vorresti solo scioglierti come neve al sole, in un sorriso, una parola. La meraviglia sul volto di un bimbo, il suo ti voglio bene; la vicinanza della persona amata, quel suo modo di guardarti e tutto diventa incredibilmente magia.
Incrocio il tuo sguardo e non ti staccherei mai gli occhi di dosso. Ti stringo e mi nutro del tuo odore per portarlo con me anche nei miei sogni. Vorrei riuscire a spiegarti cosa sei, cosa significhi. Ma il cuore non è collegato alla bocca proprio per questo forse: perché non esisteranno mai parole che riusciranno a spiegare cosa tu scateni in me. Vorrei avere la mia chance di farti vivere il groppo in gola che mi assale ogni volta prima di vederti, il batticuore quando ti aspetto giù dal portone, la pelle d’oca che ho quando, anche se per pochi istanti, la tua pelle sfiora la mia. Forse capiresti. E non mi lasceresti più andare. Io voglio solo te in questo mondo.
Non sopporto le persone che usano troppo spesso un “ci sentiamo” ad un “ci vediamo” o meglio ancora “vediamoci”. Ci sono troppi telefoni che squillano, troppe persone attaccate ad un “mi piace” a delle foto, status, link, troppi “mi manchi” scritti. Sono poche ormai le persone che provano a raggiungersi, poche quelle che danno ancora importanza ai dettagli, di un “mi piaci” sussurrato piano, quasi da impauriti. Poche persone ormai, come me, sprofondano in sguardi, in baci, in mani che si toccano.