Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Sono materia temprata dalla realtà, plasmata dai sogni, ossidata dai rimpianti.
Sono materia temprata dalla realtà, plasmata dai sogni, ossidata dai rimpianti.
Non era la lontananza a dividerci ma l’orgoglio, a volte esso ti rende irraggiungibile.
Avere un posto nel cuore di qualcuno, significa non essere mai soli.
La notte per dormire? Forse. La notte per amare? Forse. O forse la notte è il tempo dei pensieri!
Ho l’autunno in testa. Il cuore secco, i seni senza gemme. Dritta, a dar le spalle al mondo, ché davanti agli occhi voglio solo il cemento del muro che fa da ostacolo a tutti. E me ne sto con i colori caldi che sanno di terra e di radici troppo spesse per andar bene alle nuvole che stanno così in alto a librarsi tra l’ineffabile ed il futile e con i pezzi di cielo incastrati a dare il senso della sospensione. E me ne sto faccia al muro, in castigo per le colpe che mi fanno da drappo logoro, ma appiccicato come seconda pelle, come cucito con un’imbastitura rozza e di pessima sartoria.
L’inverno ha lasciato questa stanza. Ora posso dirlo. Pioverà ancora fuori, ci saranno altri inverni, ma la mia è un’eterna primavera di pensieri che fioriscono e mi fanno apprezzare le gocce di pioggia sul viso come fossero caldi raggi di sole che mi baciano.
Mi chiedo se la solitudine la scegliamo oppure la subiamo. In ogni caso non è una bella compagna se dura troppo.
Non era la lontananza a dividerci ma l’orgoglio, a volte esso ti rende irraggiungibile.
Avere un posto nel cuore di qualcuno, significa non essere mai soli.
La notte per dormire? Forse. La notte per amare? Forse. O forse la notte è il tempo dei pensieri!
Ho l’autunno in testa. Il cuore secco, i seni senza gemme. Dritta, a dar le spalle al mondo, ché davanti agli occhi voglio solo il cemento del muro che fa da ostacolo a tutti. E me ne sto con i colori caldi che sanno di terra e di radici troppo spesse per andar bene alle nuvole che stanno così in alto a librarsi tra l’ineffabile ed il futile e con i pezzi di cielo incastrati a dare il senso della sospensione. E me ne sto faccia al muro, in castigo per le colpe che mi fanno da drappo logoro, ma appiccicato come seconda pelle, come cucito con un’imbastitura rozza e di pessima sartoria.
L’inverno ha lasciato questa stanza. Ora posso dirlo. Pioverà ancora fuori, ci saranno altri inverni, ma la mia è un’eterna primavera di pensieri che fioriscono e mi fanno apprezzare le gocce di pioggia sul viso come fossero caldi raggi di sole che mi baciano.
Mi chiedo se la solitudine la scegliamo oppure la subiamo. In ogni caso non è una bella compagna se dura troppo.
Non era la lontananza a dividerci ma l’orgoglio, a volte esso ti rende irraggiungibile.
Avere un posto nel cuore di qualcuno, significa non essere mai soli.
La notte per dormire? Forse. La notte per amare? Forse. O forse la notte è il tempo dei pensieri!
Ho l’autunno in testa. Il cuore secco, i seni senza gemme. Dritta, a dar le spalle al mondo, ché davanti agli occhi voglio solo il cemento del muro che fa da ostacolo a tutti. E me ne sto con i colori caldi che sanno di terra e di radici troppo spesse per andar bene alle nuvole che stanno così in alto a librarsi tra l’ineffabile ed il futile e con i pezzi di cielo incastrati a dare il senso della sospensione. E me ne sto faccia al muro, in castigo per le colpe che mi fanno da drappo logoro, ma appiccicato come seconda pelle, come cucito con un’imbastitura rozza e di pessima sartoria.
L’inverno ha lasciato questa stanza. Ora posso dirlo. Pioverà ancora fuori, ci saranno altri inverni, ma la mia è un’eterna primavera di pensieri che fioriscono e mi fanno apprezzare le gocce di pioggia sul viso come fossero caldi raggi di sole che mi baciano.
Mi chiedo se la solitudine la scegliamo oppure la subiamo. In ogni caso non è una bella compagna se dura troppo.