Michelangelo Da Pisa – Tristezza
Non è tutta farina del mio sacco, spesso è stata la sofferenza ad avermi sussurrato i versi più suggestivi.
Non è tutta farina del mio sacco, spesso è stata la sofferenza ad avermi sussurrato i versi più suggestivi.
In questo momento avrei voglia di strapparmi le carni vive, per vedere lo sfacelo che dimora dentro il mio petto. Corruzione, rabbia, dolore, solitudine… avrei voglia di liberarmi di tutto ciò, ma so per certo che così facendo, cancellerei me stesso e nell’eliminare l’inutile che c’è in me… l’inutile me, forse così riuscirei a fare qualcosa di buono!
Il medesimo vento è una minaccia per la foglia, un’opportunità per il fiore, una carezza per la roccia, uno schiaffo per il mare. A volte mi sento foglia, altre fiore, mare e persino roccia. Altre volte ancora sono il vento.
Finti, fiori e sorrisi non piacciono a nessuno eppure in tanti ci cascano ancora.
Non voglio vivere come un funambolo appeso a quel filo di malinconia.
– Vi siete lasciati?- No… stiamo in pausa.- i film si mettono in pausa, non le storie d’amore.
Verso sera quando il sole ci lascia, torno dove il mio cuore ha iniziato a vacillare… chiudo gli occhi e subito la mente vola da te, ostinata nel continuare a pensarti… Tu non ci sei, non incontro più il tuo sguardo ne sento più la tua voce, ma il ricordo non mi abbandona… troppo forte il dolore per qualcosa di unico che stava nascendo, troppo fredda è la mia anima senza il tuo sorriso a scaldarla.E in riva a quel lago lascio una lacrima… una goccia d’amore.