Michele Acanfora – Paura & Coraggio
Bisogna guardare oltre le nostre barriere mentali, che rappresentano le paure di sempre, rendendo possibile tutto ciò che per noi è impossibile.
Bisogna guardare oltre le nostre barriere mentali, che rappresentano le paure di sempre, rendendo possibile tutto ciò che per noi è impossibile.
È l’ignoto che temiamo, quando guardiamo la morte e il buio… nient’altro…
La sofferenza e la paura sono le prime imputate ad occasionare interferenze non riuscite e ritardi. La paura distrugge ogni cosa, ogni sentimento, mentre l’angoscia blocca, paralizza ogni situazione, quindi, spero in un buon lavoro che ognuno di noi possa fare su se stesso, per far sì che ogni situazione che la vita ci mette davanti non resti legata agli ostacoli, ma che prenda il volo e superi le difficoltà una ad una, senza i condizionamenti che noi stessi stiamo creando.
Chi ostenta a tutti i costi di essere grande, si rivelerà piccolo. Chi invece con umiltà si sente al pari di tutti, è davvero grande.
Paura si, paura no! La paura molte volte agisce sul mio subconscio facendomi vedere cose che non esistono! L’auto convinzione non toglie tutte le paure! Ma serve per essere uomini, perché se non avrei paura di nulla sarei un’idiota “la paura Serve esser coscienti di avere l’incoscienza e il coraggio di avere la paura” Si cade, ma ci si rialza, Come appunto diceva un saggio: Non importa quanti colpi prendiamo, l’importante è come li prendiamo. La strada verso la serenità non è mai corta. Godiamoci le piccole vittorie e non disperiamoci per le nostre disfatte, ma svolgiamo lo sguardo in avanti, verso le nuove prove che ci attendono dei trionfi.
La volgarità è il pretesto principe con cui i tromboni, di tutte le epoche, hanno cercato di tappar bocca alla satira. Si parva licet, anche del Boccaccio dicevano che era volgare e anche lui difendeva la sua arte, come me in questo momento. La verità è che la satira non è volgare, è esplicita. La satira usa come tecnica la riduzione al corporeo, alle esigenze fisiologiche primarie: mangiare, bere, urinare, defecare, scopare. Lo fa per sovvertire le gerarchie costituite. È il potere liberatorio della satira, secondo la tradizione millenaria che dalle sette dionisiache arriva fino al nostro Carnevale. Non esiste sacro senza profano. Il sacro senza profano diventa integralismo.
Attingo forza solo da me stesso, mai dai ricordi.