Michele Gentile – Destino
Quel giorno fu il tempo a restarti accanto, a nasconderti. L’attimo immobile, gelido eterno nello sguardo della memoria muta in canto l’antica pioggia.
Quel giorno fu il tempo a restarti accanto, a nasconderti. L’attimo immobile, gelido eterno nello sguardo della memoria muta in canto l’antica pioggia.
La vita propone, il destino dispone.
Mi sento come un bambino, passeggero di un auto guidata da un autista chiamato destino.
Un amore che deporta e assassina è un amore malato, uxoricida, difeso incredibilmente dall’Onnipotente. Ma forse non incredibilmente.
Nessuna vita è sprecata; l’unico tempo che sprechiamo e quello che trascorriamo a pensare di essere soli.
La salita ha un che di affascinante, talvolta ti da modo di riflettere su quanto stai lasciando alle tue spalle, a volte è un vissuto che ha creato dolore, a volte un modo per colmare un vuoto non riempito, altre solo voglia di provare a veder cosa c’è lassù, oltre il visibile, altre semplicemente un percorso obbligato per ritornare su terreni pianeggianti e tirare un respiro di sollievo… ero quasi arrivata e mi ritrovo all’inizio della risalita!
Ma qualsiasi inizio non è che un seguito, in realtà, ed il libro del destino è sempre aperto a metà.