Michele Gentile – Stati d’Animo
Considero i miei giorni, la mia intera esistenza come un meraviglioso sentiero dipinto dalla sorte con i colori vivi e cangianti della natura.
Considero i miei giorni, la mia intera esistenza come un meraviglioso sentiero dipinto dalla sorte con i colori vivi e cangianti della natura.
il male minore è quello che m’infliggo da sola. Un mal comune e mezzo gaudio delle mie medie interiori. Un’astrazione dei miei sentimenti senza estrazione di radice, elevata, a mala pena, al di sopra di una spanna di un sentire che si divide, perentorio. Una distruzione anticipata ad opera della mia stessa premeditazione.
Capisci quanto sei forte nell’attimo stesso in cui ti sfili i “guantoni” non ricordando più il motivo per cui li avevi indossati.
A volte, quando si ha un momento no, la cosa migliore che puoi fare è startene da soli. Ed è ciò che faccio, cerco quello che mi rasserena, cerco quello che fa bene al mio cuore.
Mi piace quel che non dici dolce tramonto, fatto di sogni, e tu vento che con brezza leggera, accarezzi la mia solitudine, mentre ne avvolgi l’anima mia, facendoti spazio quasi prepotente ti posi con delicatezza sul battito del mio cuore ormai spento, e, sussurrando dici: è ora, ora d’innamorarsi di nuovo!
Il piacere fissa gli atti che lo hanno prodotto, il dolore li elimina.
Pensavo di trovarmi in un bivio… e invece ci sono caduta dentro… e il vortice della confusione ruota il mio corpo fino a farlo impazzire.
il male minore è quello che m’infliggo da sola. Un mal comune e mezzo gaudio delle mie medie interiori. Un’astrazione dei miei sentimenti senza estrazione di radice, elevata, a mala pena, al di sopra di una spanna di un sentire che si divide, perentorio. Una distruzione anticipata ad opera della mia stessa premeditazione.
Capisci quanto sei forte nell’attimo stesso in cui ti sfili i “guantoni” non ricordando più il motivo per cui li avevi indossati.
A volte, quando si ha un momento no, la cosa migliore che puoi fare è startene da soli. Ed è ciò che faccio, cerco quello che mi rasserena, cerco quello che fa bene al mio cuore.
Mi piace quel che non dici dolce tramonto, fatto di sogni, e tu vento che con brezza leggera, accarezzi la mia solitudine, mentre ne avvolgi l’anima mia, facendoti spazio quasi prepotente ti posi con delicatezza sul battito del mio cuore ormai spento, e, sussurrando dici: è ora, ora d’innamorarsi di nuovo!
Il piacere fissa gli atti che lo hanno prodotto, il dolore li elimina.
Pensavo di trovarmi in un bivio… e invece ci sono caduta dentro… e il vortice della confusione ruota il mio corpo fino a farlo impazzire.
il male minore è quello che m’infliggo da sola. Un mal comune e mezzo gaudio delle mie medie interiori. Un’astrazione dei miei sentimenti senza estrazione di radice, elevata, a mala pena, al di sopra di una spanna di un sentire che si divide, perentorio. Una distruzione anticipata ad opera della mia stessa premeditazione.
Capisci quanto sei forte nell’attimo stesso in cui ti sfili i “guantoni” non ricordando più il motivo per cui li avevi indossati.
A volte, quando si ha un momento no, la cosa migliore che puoi fare è startene da soli. Ed è ciò che faccio, cerco quello che mi rasserena, cerco quello che fa bene al mio cuore.
Mi piace quel che non dici dolce tramonto, fatto di sogni, e tu vento che con brezza leggera, accarezzi la mia solitudine, mentre ne avvolgi l’anima mia, facendoti spazio quasi prepotente ti posi con delicatezza sul battito del mio cuore ormai spento, e, sussurrando dici: è ora, ora d’innamorarsi di nuovo!
Il piacere fissa gli atti che lo hanno prodotto, il dolore li elimina.
Pensavo di trovarmi in un bivio… e invece ci sono caduta dentro… e il vortice della confusione ruota il mio corpo fino a farlo impazzire.