Michele Gentile – Stati d’Animo
Ti adoro notte, in dolce alcova di tormenti accarezzi questo mio silenzio senza promesse.
Ti adoro notte, in dolce alcova di tormenti accarezzi questo mio silenzio senza promesse.
Anche da un uscio serrato e invecchiato traspare una fioca luce capace d’illuminare le notti più buie.
A volte vorresti togliere il tuo l’elmo, la tua corazza, liberarti dello scudo dietro cui fino adesso ti sei trincerato e rimettere a posto la spada con cui hai lottato per quanto di storto è successo nella tua vita in men che non si dica e lasciarti in balia dell’agitazione, lasciandoti avvolgere dalle onde anomale delle difficoltà, stanco di reagire, di fronteggiare contro tutto, ma alla fine ti accorgi che sei nato per questo… per essere un guerriero, per andare come un crociato contro il nemico, consapevole che se oggi la vita ti ha sconfitto, domani con elmo corazza scudo e spada sguainata vincerai la tua guerra.
Chiesi a un anziano cosa fosse per lui la solitudine. “L’istinto di apparecchiare per due”, rispose, nascondendosi dietro un sorriso stanco.
Dona inattese prospettive, disegna ombre informi da calpestare, trasforma il cielo in un concetto complesso da comprendere e la luna in un pozzo bianco in cui cadere, alterna frastornanti silenzi a taciturni rumori, scolora il tempo del mio vivere e lo ridipinge delle mie paure. È di notte che i sensi mi dichiarano guerra, invadendomi senza far prigionieri.
Alla fine del tutto; le mani faranno male a tal punto di non pensare più alle ferite ricevute; l’amore donato agli indifesi sarà stata la cura per chiudere gli occhi e passare la palla ad altri come noi.
La notte è l’intima pausa fra un tramonto e un’alba.