Michele Gentile – Vita
Forse è destino che i tuoi tredici anni siano solo sudici panni, o forse è quel Dio di cui senti parlare che non ha messo il tuo nome tra le cose da fare.
Forse è destino che i tuoi tredici anni siano solo sudici panni, o forse è quel Dio di cui senti parlare che non ha messo il tuo nome tra le cose da fare.
La tragedia della vita è ciò che muore dentro ogni uomo col passare dei giorni.
La strada è stata la migliore delle insegnanti. Dopo la “scuola” cominciava quella vera, ed eravamo lì a imparare dai più grandi come “arrangiarsi” per tirar su due soldi, oppure a prendere le prime cotte nella triste luce del tramonto spenta tra i palazzi. E ancora a passare la notte a fare ragazzate della peggior specie, per poi correre come dei matti a nascondersi quando l’avevamo fatta grossa. Ognuno di noi è uno stadio dove si gioca la più importante delle partite, quella della vita. E non ci sono bei campi verdi ed illuminati, tifoserie, trofei, televisioni, contratti, modelle e valigette piene di soldi. Non ha importanza quanta gente ci sia o meno sugli spalti a gridare il tuo nome. In palio c’è il rispetto e la dignità, e la vita non aspetta queste boiate.
Canta come se nessuno ti stesse sentendo! Ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire! Vivi come se il paradiso fosse sulla terra!
Tutti vogliono rispetto, tutti pretendono che tu ci sia sempre per loro. Ma quando sei tu ad aver bisogno anche solo di una parola spariscono tutti. Ecco che ho imparato a contare solo su me stessa, non ho bisogno di presenze assenti. Me la sono sempre cavata da sola nella vita e così intendo continuare a fare!
La gioia, un fiore che ha bevuto molte lacrime.
Ne ho viste di persone passare nella mia vita e purtroppo devo dire che molte di loro avrei voluto non incontrarle mai. Mi hanno regalato solo delusioni e perdite di tempo.