Michele Pernozzoli – Vita
Il letto è una fulgida rosa, sia l’insonne ostinato sia l’amante spossato, dolcemente riposa.
Il letto è una fulgida rosa, sia l’insonne ostinato sia l’amante spossato, dolcemente riposa.
Sono di carattere buono ma mai remissivo, lascio vivere in pace ma non devono pestarmi i piedi. Sono come il fuoco sotto la cenere, se non si alza il vento, resto tranquilla ma se provano a toccare chi amo o a farmi subire dei torti si potrebbero pentire.
Ognuno di noi ha un percorso un compito da portare a termine.
E il problema non è la fatica per costruire quel castello, ma quel soffio con cui gli altri lo buttano giù.
Nessuno, al principio, chiede la vita.Si nasce e basta, per caso o per volontà altrui.Crescendo lottiamo con i denti per riuscire a raggiungere la felicità, cerchiamo sempre “di più” e non ci basta mai quello che già è in nostro possesso.Si cresce, si ride, si piange, si sbaglia.Alcuni si affannano a trovare il senso di questa cosa: la vita. Ma esiste veramente un senso della vita?Esso è mutevole da persona a persona, dal credente all’ateo.Quasi nessuno si rende conto di ciò che possiede: è superfluo cercare un senso della vita, in questa maniera si ruba del tempo alla vita stessa!Siamo vivi, questo è tutto ciò che importa. Viviamo per le persone che non vivranno mai e per coloro che hanno già dato la loro quota.Siamo vivi! Respiriamo.
La vita era come un porto: gente che andava e veniva di continuo e che non si fermava mai più del dovuto.
Il passato avrà sempre più esperienza del presente. Il presente avrà sempre più esperienza del futuro. Il futuro, forse, non avrà mai una sua esperienza.