Michele Sannino – Libri
Io scrivo con la penna dell’anima con l’inchiostro del cuore.
Io scrivo con la penna dell’anima con l’inchiostro del cuore.
La sua voce non pronuncia il mio nome da tantissimi anni. Non è più allenata a dire il mio nome.
Quel che abbiamo letto di più bellolo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.Ed è a una persona cara che subito ne parleremo.Forse proprio perché la peculiarità del sentimento,come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire.Amare vuol dire, in ultima analisi,far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo.E queste preferenze condivise popolano l’invisibile cittadella della nostra libertà.Noi siamo abitati da libri e da amici.
Ecco perché preferisco non parlarne con gli altri. Non capirebbero, e io non sento il bisogno di spiegare, semplicemente perché il mio cuore sa quanto sia stato vero. Quando penso a te, non posso fare a meno di sorridere, perché sento che mi hai completato. Ti amo, non solo adesso, ma per sempre…
Scrivere e leggere sono il medesimo viaggio, la stessa meta emozionale, solo che nel primo caso a guidare sei tu.
Non sopporto quelle donne che prima ti danno tutto quello che vuoi per indurti a quello che è il loro vero intento, poi mi fanno girare le palle e dicono sei cattivo. Sai fai più bella figura se diresti la verità che sei stata puntini puntini puntini tanto sai cosa volevo dire.
Un’opera non dovrà mai “piacere”, “entusiasmare”, ma “interessare”, o almeno “incuriosire”. I giudizi positivi dovranno essere espressi con i seguenti aggettivi (assolutamente vietati i rozzi “bello”, “grosso”, “brutto”): “intrigante” (molto in voga, ma in lieve declino), “ben strutturato”, “esperto”, “rilevante”. I negativi: “fragile”, “futile”, “irrilevante”, “supponente”; il colmo della ripulsa si esprime con l’aggettivo aulico “turpe”.Assolutamente vietato il turpiloquio in conversazioni letterarie, eccezion fatta per l’efficace definizione “stronzo”, ma pronunciata a bassa voce e con un risolino d’intesa. Fareste ridere gli stanti al solo pronunciare locuzioni quali “alla grande”, “al limite”, “chiaramente”, “non c’è problema”, “è il massimo”, “mi pare giusto”. Fra i giochi di carte, consigliabili i tarocchi, tollerato il tresette.