Michele Sannino – Stati d’Animo
Guardo l’infinito e mi perdo in me. Ascolto il soffio del vento che mi porta lontano, ma non troppo, perché è in me che leggo.
Guardo l’infinito e mi perdo in me. Ascolto il soffio del vento che mi porta lontano, ma non troppo, perché è in me che leggo.
Se per farti ricordare devi cercare, allora, forse, è il caso di dimenticare.
Spesso mi capita di sentir parlare male di qualcuno, ma quando vedo che ci si avventa contro come cani randagi su una persona sola e in difficoltà, è li che mi vien spontaneo a dire: fate schifo.
Capo chino, sentieri di china, d’una candela il lume, d’una vita le lame, sguardo schivo, scrivo.
Se ti accorgi che abbasso gli occhi quando mi guardi, è perché mi sono accorto che hai visto la mia vera identità, sotto questa maschera.
Sole, pioggia, nebbia o vento; una giornata si distingue dall’altra non tanto per le condizioni meteorologiche ma dal umore con il quale affrontiamo questo splendido viaggio chiamato vita.
Ci si abitua a tutto, perfino al dolore. Ecco perché quando ci si trova a viverlo, non si sente più nemmeno l’esigenza di esternarlo. Lo si tiene nel cuore, lasciandosi cullare da esso. Il dolore ha il pregio di recare conforto. Se non altro, ci ricorda di essere vivi.