Michele Sannino – Tristezza
Le offese fanno male come le bugie, ma quello che uccide è vedere gocce di dolore sul viso di chi si ama.
Le offese fanno male come le bugie, ma quello che uccide è vedere gocce di dolore sul viso di chi si ama.
Le anime ferite non hanno bisogno di compassione, ma di sentimenti veri.
Lasciami! Lasciami! Io son troppo puro per te, non mi toccare! Non era proprio ora divenuto perfetto il mio mondo? La mia pelle è troppo pura per le tue mani! Lasciami! Stupido, balordo ottuso d’un giorno. Non è la mezzanotte più chiara? I signori della terra devono essere i più puri, i più sconosciuti, i più forti, le anime di mezzanotte sono più chiare e profonde di qualunque giorno. O giorno, tu brancichi verso di me! Cerchi a tastoni la mia felicità. Son per te ricco, solitario, un tesoro solitario, una camera dei forzieri? O mondo, tu vuoi me? Son io per te montano? Son per te spirituale? Son per te divino? Ma giorno e mondo, voi siete troppo goffi, abbiate mani più accorte, tendetele verso una più profonda felicità, verso una più profonda infelicità, tendetele verso qualche Dio. Non tendetele verso di me. La mia infelicità, la mia felicità, è profonda, o giorno bizzarro. Ma io non sono un Dio, non l’inferno di un Dio, profondo è il suo dolore.
Inutile, tu non ce l’hai dentro la felicità!
Il suicidio perfetto prende atto nel momento in cui non si viene a sapere.
La rosa che rappresenta il mio cuore sta li in una teca di cristallo… congelata nel tempo, finché l’anima che a rappresenta troverà la sua gemella perduta.
Ci sono dei giorni che vorresti eliminare dal tuo calendario.