Michele Tommasini – Vita
Un tuo sorriso è un mio sorriso, una tua lacrima è una mia carezza per asciugarla, un tuo sguardo è l’infinito, la tua felicità è la mia vita.
Un tuo sorriso è un mio sorriso, una tua lacrima è una mia carezza per asciugarla, un tuo sguardo è l’infinito, la tua felicità è la mia vita.
Lo perdi e non lo cerchi più, ma poi. Capita di ritrovare il tempo quando non ce ne più.
Se scegli una persona la scegli per tutto quello che si porta dentro: lividi, sbagli, pianti e delusioni.
Non so quanto tempo ci sia concesso vivere, di sicuro in molti non vediamo l’ora di cominciare.
La felicità è dentro noi, come un bambino, aspetta di venire alla vita e godere della luce del mondo e, se stanca, riposare all’ombra di una quercia; la vogliamo, la sentiamo muoversi dentro, dobbiamo solo partorirla. Tra il dolore del passato, le doglie di preparazione ed attesa, le grida dei ricordi che riecheggiano nella memoria, lo sforzo di perseverare nonostante tutto per poi avvolgerla in un abbraccio fusionale. Vorremmo tanto che durante il faticoso travaglio ci fosse qualcuno a stringerci la mano, infonderci coraggio ed asciugare il sudore dalla fronte, ma se la felicità scalcia impaziente, non aspetta nessuno, viene al mondo da sola, tossisce, starnutisce e piange, è il suo saluto alla nuova vita! È fragile, dobbiamo proteggerla per poi mettersi in piedi da sola ed andare libera alla conquista di ogni sogno.
Se è vero che ci si abitua al dolore, come mai con l’andare degli anni si soffre sempre di più?
Meglio adattarsi alle usanze del luogo e delle persone, e ben conoscerle, prima di lanciarsi in un’impresa.