Sono sempre sicura di me, ma ultimamente mi chiedo spesso dove sbaglio e poi la risposta è li proprio davanti a me, nell’atteggiamento di chi non fa altro che chiedere senza mai dare. Capisco allora che sbaglio ad esserci sempre per tutti, quando per me non c’e mai nessuno.
Non lascio più la porta aperta, troppi spifferi, troppi vermi pronti ad entrarvi strisciando. Chi vorrà trovarmi, dovrà conquistarsi la mia fiducia, dovrà sudare e forzare la serratura, troppo comodo trovare la porta aperta senza faticare. Ci sarà da lavorare, per abbattere la porta blindata della mia diffidenza.
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
Più l’uomo manifesta serietà più ingigantisce la sua fiducia.
Io sono il frutto di quel seme che voi uomini avete piantato, nutrito con la vostra arroganza, calpestato e poi lasciato li senza rispetto. Ecco, io sono il frutto selvatico che non ha bisogno di uomo per vivere.
Se proprio volete farvi un’idea del carattere di un uomo, non considerate le sue opere grandi. Il primo sciocco che passa può, in un istante della sua vita, comportarsi da eroe. Guardate piuttosto come un uomo compie le azioni più comuni: esse vi riveleranno il vero carattere di un grande uomo.
C’è chi tratta gli animali come esseri umani e gli esseri umani come animali.