Michelle Cuoreribelle – Stati d’Animo
Vorrei poterti odiare tanto quanto il male che mi fai, vorrei poterti restituire un po’ di questo dolore giusto per essere pari.
Vorrei poterti odiare tanto quanto il male che mi fai, vorrei poterti restituire un po’ di questo dolore giusto per essere pari.
Non sempre chiudere gli occhi serve. Perché purtroppo non tutto ciò che ci fa stare male lo vediamo, molte cose semplicemente le sentiamo. Non guardare aiuta a non alimentare il dolore, la rabbia e la delusione. Fa rimarginare in apparenza le tue ferite, ma credimi il male che fanno lo sentirai ancora per molto tempo. E sarà proprio il tempo a fare in modo che quel dolore poco a poco diventi più lieve, ti soffochi meno e tu possa finalmente rialzare la testa e sorridere di nuovo alla vita.
Dare senza mai ricevere è come avere una borraccia d’acqua per dissetare tutti per poi morire di sete.
Impara a girare le spalle con eleganza a chi ha portato solo ferite al tuo cuore.
Pochi sanno cosa vuol dire piangere nel ripensare alla propria vita. Io lo so e ho paura. Paura di quello che una volta una persona mi ha detto e cioè che ogni persona ha la sua dose personale di dolore, contata, limitata e che poi, una volta esaurita, non lo si prova più, ma si riceve solo felicità e serenità. Ho paura perché la mia dose sembra inesauribile e perché continuo a sperare. “La speranza è l’ultima a morire” e hanno ragione. Se smettessi di sperare non so cosa mi rimarrebbe. Ma sperare fa anche paura. Io spero che tutto questo finisca e che la mia anima possa drogarsi finalmente con dosi di felicità, ma non succede. Non sono sicura di volere conoscere il mio limite. Vorrei tanto che la mia dose di dolore non lo superasse.
Vedo un paesaggio all’orizzonte, già visto e conosciuto, che si ripresenta sotto diverse spoglie. Con una coltre di neve ad imbiancare i miei mai persi ricordi. Tanta è ora la voglia di tuffarsi in questo bianco mare, con la consapevolezza di potersi fare molto male, ma non mi sono mai opposto a me stesso, e a ciò che desideravo davvero, e non mi fermerà di certo ora il dolore. E quella immacolata neve, di quei paesaggi familiari, oltre questo spaventoso nero senza via di uscita, mi spinge a provarci ancora, e a ritrovarti. Se vuoi aspettami, un giorno ritornerò da te, e giocheremo come due bimbi di nuovo insieme nella neve.
Vorrei riuscire a trasformare ogni lacrima in un secondo di felicità… non ogni secondo di felicità in una lacrima.