Michelle Cuoreribelle – Uomini & Donne
Voglio un uomo che sappia sbottonarmi il cuore. La camicia lo sanno fare tutti.
Voglio un uomo che sappia sbottonarmi il cuore. La camicia lo sanno fare tutti.
Ci domandiamo che cosa daremo alla luce. Cosa uscirà dal travaglio? Un prematuro? Due prematuri? Tre aborti? Non importa. Bisogna continuare. Bisogna partorire se stessi. Abbiamo un appuntamento con uno sconosciuto lontano, il pittore che è in noi. A quarant’anni il bebè è nato. Per alcuni è una grande sorpresa, è un gigante. Per altri è gradevole, è vivo. Per altri ancora è drammatico, è un nato morto è un piccolo cadavere che si ritrovano tra le mani e che rende vani tutti gli anni di fatica.
Che cos’è mai l’uomo, questo semidio tanto apprezzato? Non gli mancano le forze proprio quando gli sarebbero più necessarie? E che egli prenda lo slancio nella gioia o si sprofondi nel dolore, non è forse in entrambi i casi arrestato, ricondotto al cupo, freddo sentimento di se stesso, mentre aspirava a perdersi nell’oceano dell’infinito?
I grandi mettono le parole che fanno la storia, i piccoli le virgole e le interruzioni.
Lui. Sì, proprio lui, le stava creando dipendenza. Era riuscito ad occuparle uno spazio inimmaginabile durante le sue giornate. Era diventanto parte integrante dei suoi 18.720 respiri giornalieri.
A te donna, una mimosa, un giorno bellissimo ti chiese in sposa. Tanti anni son passati, quei fiori gialli son volati. Son volati pian piano, quando tu mi dicesti ti amo.
Le rose e la Donna ti catturano con il loro profumo.