Mike Bongiorno – Guerra & Pace
Io non mi considero un vero partigiano, io ero una staffetta.
Io non mi considero un vero partigiano, io ero una staffetta.
Il popolo freme, sussurra, si accalca, brontola, strepita, acclama, fischia, deride, dileggia, minaccia, ondeggia, schiamazza, si indigna, avanza. E poi torna a casa per cena.
Le rivoluzioni non si fanno con l’acqua di rose.
Come una moneta, che presenta due aspetti o meglio due principali prospettive di osservazione, così ci sono eventi che magari possono dimostrarsi duri, ma se analizzati in maniera analitica, ci accorgiamo che contengono quella preziosa chiave tale da stravolgere in maniera positiva l’attuale status dell’evento medesimo e darci la preziosa vittoria. È solo questione di tempo (oltre che una piccola, tenue sorgente di tenacia)! Quel tempo che a volte si può presentare un po’ dormiente, ma quando arriva potrebbe apportare novità agognate, verso cui le speranze si erano dileguate.
Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella o che valga più della pace è storpio di mente.
Non comprendo il perché della guerra. Se non quella di vedere l’autodistruzione dell’umanità.
Anche oggi il nostro campo di battaglia è qui, pronto, sporco, disordinato, pronto ad attendere con la morte al fiancho a chi dovrà accarezzare la testa.