Mirko Badiale – Figli e bambini
Quando si tratta di bambini l’attesa è sempre dolce, il frutto è spesso amaro.
Quando si tratta di bambini l’attesa è sempre dolce, il frutto è spesso amaro.
C’è al mondo solo una cosa più importante del partorire un figlio: partorire un genitore.
Il bambino è il seme divino, che cullato dal tuo amorevole bene, diventerà la tua sacra realtà.
Basta niente, in questo periodo, per farmelo tornare in mente. Non fa che insinuarsi tra i miei pensieri, anche la notte, schiacciato come un fiore appassito fra le immagini di Hanna ed Emmeline e Riverton: il mio nipotino. Fuori del tempo e fuori posto. In certi momenti è il bimbo di tanti anni fa, con la pelle tenera e gli occhi sgranati, subito dopo l’uomo che è oggi, svuotato dall’amore perduto. Vorrei rivedere il suo volto. Toccarlo. Il suo bel volto, cesellato, come ogni altro volto, dall’abile mano della storia. Decorato dal colore dei suoi avi, da un passato che conosce appena. Un giorno tornerà, su questo non ho dubbi, perché la casa è una calamita capace di risucchiare anche il più sbandato dei figli, ma non so se sarà domani o fra anni.
Viviamo in modo che il bambino che siamo stati sia fiero dell’adulto che siamo diventati.
La vita detta, e noi scriviamo.
I bambini, a forza di ascoltare le mamme e balbettare dietro loro, imparano la loro lingua; avverrà lo stesso per noi se ci terremo vicino al Salvatore con la meditazione: osservando le sue parole, le sue azioni e i suoi affetti, impareremo, con il suo aiuto, a parlare, agire e volere come Lui.