Mirko Badiale – Figli e bambini
Essere padre è un mestiere difficile, fortunatamente le madri sanno farlo.
Essere padre è un mestiere difficile, fortunatamente le madri sanno farlo.
Ai figli racconteremo tutta la vita favole, delle quali cambieranno solo trama e personaggi.
Ricordo quando ti vidi per la prima volta sporgendomi con paura oltre il vetro dell’incubatrice e tu piangevi con quelle tue manine minuscole protese verso l’alto in cerca di qualcuno.E il mio cuore mi diede uno scossone, lo sentii traboccare di un amore infinito verso te, una piccola creatura indifesa ma che già sentivo tenacemente attaccata alla vita. Ricordo l’uscita dalla tua “casa di vetro”, il nostro primo abbraccio, le mie lacrime quando ti ho dato da mangiare la prima volta con il cucchiaino perché avevo paura di non esserne all’altezza, di non riuscire a crescerti tanto piccolo che eri.Ricordo i tanti giorni incerti, le notti insonni, ma ricordo anche i miei sorrisi quando anche tu ridevi con la tua bocca piccola e sdentata e allora sì che le paure sembravano lontane.Sei cresciuto, ma il tempo non è passato in fretta, sei ancora un cucciolo che ha bisogno di me (o forse io più di te?).Sei cresciuto con determinazione e sei bellissimo, fuori e dentro perché tu non conosci il male, la cattiveria, l’odio.Sei Amore, quello più vero, quello puro.
Noi mamme speciali siamo belle, nelle nostre insicurezze e nelle nostre paure. Belle, nella stanchezza della sera o al mattino con le occhiaie, perché abbiamo trascorso la notte a “consolare”. Siamo belle nel nostro essere leonesse, anche con le mani “infermiere” che tremano, negli angoli delle nostre bocche quando abbozziamo un sorriso “che domani andrà meglio”. Siamo belle quando “nude” di fronte al dolore e spesso di nascosto, piangiamo lacrime d’amore, quando pensiamo di non farcela e cadiamo ma poi ci rialziamo sempre e continuiamo ad amare, a sognare e a urlare, sì a urlare perché la vita ci deve ascoltare!
In tutta la vita mia ho ascoltato e valutato, spesso senza capire. Ma il vero significato della vita, cosa conta e cosa è niente l’ho imparato grazie a mio figlio!
Anche io leggo decine di cose che non condivido, dentro di me mi faccio certo un’idea. Ma se a mio figlio dovessi dire, per ogni persona che non condivide le cose in cui credo fermamente: “vedi figlio mio, quello è un coglione. E tutti quelli che dicono così sono coglioni” mio figlio crescerà un gran pezzo di merda.
In occasione della festa della mamma volevo ricordarvi che, non uso i secchi come borsa, non mi dipingo le unghie con la spazzola del cane, non mi profumo col detersivo liquido, non uso i barattoli come scarpe e non mi vesto con gli strofinacci da cucina. Qualunque cosa è gradita. Grazie la mamma.