Mirko Badiale – Frasi sulla Natura
All’inizio vedi l’albero, poi ti accorgi delle radici.
All’inizio vedi l’albero, poi ti accorgi delle radici.
La donna è nata, quando ogni cosa ebbe inizio, affinché l’uomo, grazie alla sua bellezza, ammirasse ciò che di più bello potesse esistere al mondo. Essendo la natura ignota e incomprensibile all’uomo così sua figlia ereditò la sua perfezione. Ed è nata per far sì che l’uomo comprenda quanto sia arduo superare le avversità. Cosicché avendola raggiunta apprezzi ogni sua sfumatura e si riconosca fortunato di averla sognata per un istante.
Oggi in giardino c’è festa, cinguettano gli uccellini, volano qua e là, senza una direzione. Si rincorrono, salgono e poi scendono, allegri chiacchiericci come tumultuosa scolaresca il primo giorno di scuola. Quante cose dell’inverno avranno da raccontarsi, chissà. I primi germogli dei narcisi, i fiori bianchi e rosa del pesco, i primi getti del giglio, fiori selvatici spontanei sconosciuti che timidamente si affacciano miracolo della natura finora sonnecchiante e assente. Poi boom, un esplodere a “nuova vita”. Ammirata penso. Ecco, forse accade così anche agli esseri umani quando, per la troppa sofferenza, subiscono una sorta di trauma. Inconsapevolmente forse si appartano, si chiudono, entrano in un mondo tutto loro fatto di silenzi e di ricordi che pungono. Si sentono abbattuti, quasi sconfitti e restano lì, inermi con l’inverno nel cuore, cadono in un simbolico letargo, esattamente come in inverno la natura: vivi sì, ma dormienti in attesa di qualcosa, di un pungolo, della primavera forse, la primavera come sorta di rinnovamento, di nuova vita, di risveglio, di rinascita, la primavera come stagione di nuovi colori nuovi profumi nuovi sproni. La tanto attesa primavera nel cuore.
Nella natura tutto ciò che vive tende a evitare il dolore e a cercare il piacere.
Due distese azzurre che fanno la gara per vedere chi è più infinita.
La vita altro non è che il fallimento delle tentazioni.
L’egoismo e la cattiveria dell’uomo si denotano dall’importanza che non dà alla natura che tutto gli dona.