Mirko Badiale – Vita
Che periodo l’adolescenza, potersi solo illudere di avere il mondo in pugno nell’unica stagione di vita in cui lo si ha veramente.
Che periodo l’adolescenza, potersi solo illudere di avere il mondo in pugno nell’unica stagione di vita in cui lo si ha veramente.
La vita esordisce con la recisione del cordone ombelicale e prosegue con i suoi continui distacchi, ma ogni recisione dà origine sempre a un nuovo inizio.
La strada insegna che non bisogna fidarsi troppo dei pentiti, come non bisogna fidarsi troppo dei redenti e dei convertiti. La cultura dell’espiazione appartiene a un mondo insano, al ricatto, alla convenienza, ai privilegiati indotti a considerarsi immuni a qualsiasi peccato. L’uomo ha bisogno di vincere la gara a costo di tradire le sue stesse radici, il suo essere vigile o distratto, buono o cattivo, presente o assente che sia. Prima di aprirvi ai pentiti, chiedetevi se vi pentireste mai e a quale prezzo, si nasce, non si rinasce; ogni vita è un evento, il cambiamento è circostanziale, io mi fido dei rinnegati, gli indomabili!
Ci sono momenti in cui la mancanza di qualcuno è tale da rendere assente ogni altra presenza.
La vita dell’uomo è un dono prezioso da amare e difendere in ogni sua fase. Il comandamento “Non uccidere!” domanda di rispettarla e promuoverla sempre, dal suo inizio sino al suo naturale tramonto. È un comando che vale pure in presenza di malattie, e quando l’indebolimento delle forze riduce l’essere umano nelle sue capacità di autonomia. Se l’invecchiamento, con i suoi inevitabili condizionamenti, viene accolto serenamente nella luce della fede, può diventare occasione preziosa per meglio comprendere il mistero della Croce, che dà senso pieno all’umana esistenza.
Si guarisce da una sofferenza solo a condizione di sperimentarla pienamente.
La vita sarebbe infinitamente più felice se nascessimo a 80 anni e gradualmente ci avvicinassimo ai 18.