Mirko Orgiu – Stati d’Animo
Amo sentire il mare che mi ricopre di carezze gelide di sale, amo il sole della mia isola che scalda la mia pelle facendola scurire, amo distendermi su questo soffice malto sabbioso che mi accoglie come un enorme culla.
Amo sentire il mare che mi ricopre di carezze gelide di sale, amo il sole della mia isola che scalda la mia pelle facendola scurire, amo distendermi su questo soffice malto sabbioso che mi accoglie come un enorme culla.
Amo sentire la forza della passione prenderci la mente e l’amore sconvolgerci l’anima.
La solitudine mi ha fatto doppia perché io non fossi più mancante dell’altro. È attraverso l’altra voce dentro me che mi faccio compagnia: scissa, ma unita; rotta, ma intera; una, ma non una.
La cosa più semplice da fare a questo mondo è nascondersi dietro una maschera creata alla perfezione, modellata a regola d’arte per occultare una personalità scomoda. Una maschera per nascondere il marcio che c’è dentro. Ma molte persone non sanno, che la cosa più difficile è nascondersi per sempre (dietro quella maschera), perché la maschera non può tenere per sempre una realtà diversa da ciò che c’è dentro. Possiamo occultare, nasconderci, dietro una fittizia stabilità creata con finzione ed egoismo, ma la consistenza di ciò che c’è dentro anche se nascosto bene, prima o poi verrà fuori. Perché sarà il tempo a rivelare la sua vera natura.
È quasi Natale; e dopo di lui arriverà la notte del 31. Ricordo ormai che sono almeno tre o quattro anni che in quella notte guardo il cielo con gli occhi colmi di lacrime mandando i miei auguri a chi non c’è più, a chi avrebbe dovuto esserci ma se ne è andato, a chi avrei voluto ci fosse ma è andata male. Guardo lassù, in quel buio cielo e mi ci rispecchio, ci sprofondo con il mio vuoto, le mie malinconie. Il calore delle lacrime mi fa sorridere un po pensando che ogni anno non cambia mai nulla. Per questo questa volta non alzerò gli occhi al cielo, non festeggerò niente per scelta perché niente è cambiato e ormai ho perso la speranza che qualcosa possa cambiare.
Ovunque sono. Sono quel che sono. Eppure sono.
Sono distratta, lunatica e spesso permalosa. Sono testarda e poco comprensiva nei confronti di chi guarda solo se stesso. Non amo discutere con l’idiozia, ma confrontarmi con l’intelligenza. Sono sbagliata!? Viva gli sbagliati!