Monia Ghesini – Verità e Menzogna
Guardati bene dal pronunciare sentenze mentre sei seduto al tavolo degli imputati.
Guardati bene dal pronunciare sentenze mentre sei seduto al tavolo degli imputati.
Amoreggiate con le idee finché vi piace; ma quanto a sposarle, andate cauti.
Sto vaffanculo è dedicato di cuore a tutti i vigliacchi, ai vuoti a perdere, alle lingue biforcute, alle maschere incipriate di ego. E, non ultimo, ai pirla inflazionati, perché le perle rare non esistono più.
La scaltrezza e l’avidità, rappresentano sempre la strada più facile, all’inizio. Pongono in situazioni di falsi ripari dalla legge che non ha incarnazioni, quindi da nemici inesistenti. L’onestà è la strada più ardua all’inizio, ma significa sempre vita e sopravvivenza. Scambiare l’apparenza delle due è una astuzia che appartiene alla prima direzione, quindi è dove fisicamente e mentalmente ci si trova a procedere.
Ho conosciuto lei: una donna di appena trent’anni, ho avuto modo di frequentarla sei mesi, mesi in cui lei mi ha raccontato parte della sua vita. Un film che ebbe inizio con violenze fisiche e mentali, un film in cui ogni giorno la protagonista (lei) subiva violenze, un ex, un marito, un mondo tutto così mediocre. Finché un giorno capii che la mediocrità era lei, con i suoi film che dipingeva a pennello per attirare l’attenzione su se stessa. Una donna insicura, debole, falsa e meschina, pronta ad usare ogni mezzo per fare pena. Oggi quella donna malata avrà puntato già altre vittime. Io oggi posso gridare: mi sono salvata!
Mi piace l’ipocrisia di certa gente, quella che riesce con dolci sorrisi a farti bere tutte le stronzate. Ammiro questi individui fatti di lucente falsità abbagliante.
Quando ti guarderai allo specchio e intorno a te non troverai nessuno capirai che la falsità ha un prezzo: la solitudine.