Monica Cannatella – Tristezza
Non lo so perché i momenti felici durano cosi poco e quelli tristi sembrano non finire mai, la cosa certa è che senza quelli tristi non potremmo mai apprezzare veramente appieno i pochi attimi di gioia concessaci.
Non lo so perché i momenti felici durano cosi poco e quelli tristi sembrano non finire mai, la cosa certa è che senza quelli tristi non potremmo mai apprezzare veramente appieno i pochi attimi di gioia concessaci.
Puoi provare a dimenticare il dolore, puoi tentare di soffocarlo con piccoli attimi di felicità, ma non potrai mai cancellarlo totalmente dal cuore. Lui rende indelebile ogni sentimento.
Quando tu mi chiedi come io stia, io sempre ti rispondo “bene”, anche si dentro di me sto male.
Vorrei che Dio spegnesse oggi la fiamma della mia vita, l’amore che alimentava quella fiamma non c’è più, non ha senso tenerla accesa se non produce più calore.
Non mi piacciono gli addii, lasciano sempre aperte le porte. Si, perché si dice addio, ma poi? Poi non se ne vanno mai veramente, almeno non dal posto in cui le avevi messe certe persone. Il guaio è che: se se ne vanno salutandoti con un “arrivederci” tu sai già che puoi rivederle, rincontrarle, incrociarle ancora sul tuo cammino. Invece un “addio” ti ullude, pensi… forse è stato meglio cosi, ma poi cosi non è. Te le ritrovi inaspettatamente a fissarti, a ricordarti quanto ti mancano, quanto ci tenevi, quanto ci sei statao male. Quanto sia difficile vivere senza.
Lascia che il dolore maturi il suo tempo. Cadrà a terra come le foglie d’autunno. Il vento lo spazzerà via e l’inverno lo congelerà, lasciando spazio a una nuova primavera…
Una persona “distrutta” la riconosci dagli occhi e dal suo silenzio, ed è lì che racchiude le sue cicatrici, le sue lacrime ma soprattutto il suo dolore.