Monica Moretti – Tristezza
E il vuoto intorno a me, sa di amara solitudine che neanche tu, sorella luna, riesci a colmare con il tuo dolce sorriso.
E il vuoto intorno a me, sa di amara solitudine che neanche tu, sorella luna, riesci a colmare con il tuo dolce sorriso.
Che bello il mare, nonna. Più lo guardo e più mi sembra di poter vivere all’infinito, peccato che tutto finisce.
Il dolore non percorre le rughe ma le accentua. Il dolore spegne il sorriso, trascinando inesorabilmente gli angoli della bocca verso il basso, incurva le spalle, contrae lo stomaco, irrigidisce gli arti. Ti sembra di morire, insomma. Il punto è che non muori. Continui ad andare avanti, abituandoti perfino a questa condizione. Ci si abitua talmente tanto da correre il rischio di non saper riconoscere poi i pochi momenti di felicità che ci capiterà di sicuro di vivere nuovamente. Non vivi, sopravvivi. E la cosa buffa, se così vogliamo definirla, è che molto spesso l’artefice del nostro dolore è paradossalmente lo stesso che potrebbe guarirlo. Ma quasi mai lo fa.
La solitudine è sentire lontano chi ti è accanto.
Quando la tristezza aleggia nell’anima, perdo le ali e ne divento nube di solitudine, solitudine infernale che non lascia spazio di vita, ne dona volo ai sogni!
Quanto viviamo, soffriamo. Nonostante, corriamo dalla morte. Ci piace il dolore.
Mamma, faro della vita, amore infinito…