Monique Noir – Tristezza
È strano, pensavo al futuro ma guardavo sempre il passato e nel mezzo mi perdevo.
È strano, pensavo al futuro ma guardavo sempre il passato e nel mezzo mi perdevo.
Scrivo, scrivo, scrivo, anche questa è una strana forma di sfogo, tirar fuori le parole che stanno nella testa e che devono riuscire a venir fuori, per non soccombere. La vita è strana, quando pensi di aver raggiunto un obbiettivo, ti accorgi invece che è stato solo un sogno, un dolcissimo sogno che ti ha lasciato solo l’amaro in bocca. Chissà come mai molte persone pensano che le cose materiali siano quelle che ti danno più soddisfazione, nell’immediato è vero, ma in un attimo si esauriscono e non lasciano niente di speciale, nel tempo. È la mente che conta, i pensieri, le emozioni, l’affetto incondizionato, tutto ciò che fa parte di quello che non si può toccare, ma sentire, nel cuore. Ammiro chi non si trattiene a parlare dei propri sentimenti, perché da essi trae la propria personalità, che stia bene o no, ma allo stesso tempo dico di fare attenzione, perché potrebbe essere un arma a doppio taglio, per questo poi diventiamo diffidenti verso gli altri.
La disperazione corrode l’anima.
Non passa mai il dolore della perdita di una persona cara, di un amico, si può far finta che non bruci più quella cicatrice ma è inevitabile far scendere le lacrime giù quando ritorna nella mente quei ricordi di momenti felici.
C’è sempre un giorno, un normalissimo giorno in cui ti accorgi di non avere più neanche un sorriso da regalare uno sguardo da incrociare una parola da sussurrare. È il giorno del dolore.
Chiusi gli occhi e udii il vento e il suono dell’acqua che scorreva dolcemente, velocemente nel fiume. Mi bastò per un momento. Ma sapevo che non sarebbe durato, che questa pace sarebbe volata via come se mi venisse strappata dalle braccia, e io l’avrei inseguita, io, la più disperatamente sola tra tutte le creature di Dio, per riportarla indietro.
Le lacrime non vanno trattenute, perché annegare nel dolore? Piangere è un fatto naturale. Se mi sento un magone alla gola e mi sento triste piango con molta naturalezza e mi alleggerisce il cuore e mi fa stare bene, potrei morire forse se mi fosse proibito di farlo. Mia nonna mi diceva che piangere fa bene è liberatorio, non risolve i nostri problemi, ma ci aiuta a sfogarci e a sentirci leggermente meglio, e quando si smette di piangere e si sorride gli occhi diventano belli, non so se e vero, ma si da il caso che i miei dopo sono bellissimi.