Nello Maruca – Destino
Così come la tomba del peggiore barbone, i vermi visitano anche quella del più illustre imperatore.
Così come la tomba del peggiore barbone, i vermi visitano anche quella del più illustre imperatore.
Guardare lontano è difficile, ma se ci si guarda in due, credimi, puoi provare a sfidare l’impossibile.
Sono la voce che ti graffia l’anima quando ti manca il mio corpo. L’emozione di un tocco rubato. Un attimo infinito di passione. La pelle che possiedi ma non puoi indossare. Io sono il desiderio di ogni tuo giorno, il pensiero dei miei baci ti tiene sveglio la notte. Mi muovo nell’ombra della tua vita, io vivo per dar libertà al tuo amore quando le nostre mani si uniscono. Tutto ho di te ma nulla m’appartiene. Nessuno sa di me di noi se non le tue labbra che sussurrano il mio nome in quegli attimi che rubiamo ad un mondo che ci divide.
Arriva come una alta marea, come un uragano, travolta da un mare in tempesta, soccorrimi, non trovo più, la mia piccola barca, che ormai è li che aspetta, magari affonderà, o la ritroverò. Sei la mia tempesta, il mio desiderio costante, avvolgimi vuoto, tu mi se stato amico, fratello, ed ora decidi di allontanarti, ma io non lascerò mai che tutto questo possa far cambiare radicalmente la mia vita, ho bisogno di capire, di sentire, non ti lascio vuoto, sei il mio unico punto di riferimento, dammi tempo, dammi tempo, affinché io possa un giorno, capire il senso, di tutto questo, ti prego dammi il tempo!
Se il destino è avverso non forzare le cose e aspetta che tutto cambi!
A volte mi domando se siamo davvero vittime del destino, o ce lo costruiamo con le nostre mani.
Che l’uomo il suo destin fugge di raro.