Niccolò Tommaseo – Uomini & Donne
Le belle, più che le brutte, hanno talvolta il cipiglio feroce.
Le belle, più che le brutte, hanno talvolta il cipiglio feroce.
Quale donna potrà mai sentirsi regina avendo accanto un uomo schiavo di sé stesso!?
Eppure non ero fisicamente gelosa di te. Non lo ero mai stata, nemmeno all’inizio […]. Parlo della gelosia che svuota le vene all’idea che l’essere amato penetri un corpo altrui, la gelosia che piega le gambe, toglie il sonno, distrugge il fegato, arrovella i pensieri, la gelosia che avvelena l’intelligenza con interrogativi, sospetti, paure, e mortifica la dignità con indagini, lamenti, tranelli facendoti sentire derubato, ridicolo, trasformandoti in poliziotto inquisitore carceriere dell’essere amato.
La grande seduttrice fa sentire l’uomo importante, desiderabile, unico. Ma non basta. Lo stimola con l’abbigliamento, i gesti e il sottile gioco dello scoprirsi e del coprirsi. Poiché l’erotismo maschile è visivo, più che comunicargli emozioni, gli evoca immagini.
Nella vita di uomo una donna dovrebbe essere una priorità, non un optional.
Non è certo perché siamo donne che puoi riempirci di dolci bugie. Essere donna non è essere stupida. Vero, forse abbiamo quella necessità di dolcezza, di certezza che spesso ci manca, ma da qui a passare da stupide e vivere vicino alla bugia c’è una bella differenza.
Amo le donne perché sono materne anche a cinque anni, sensuali anche a tre, erotiche anche a settanta, civette anche a ottanta. E la loro attività preferita – siano segretarie o ingegneri, casalinghe o impiegate -, la vera grande attività che svolgono perfino quando dormono, è amare.