Nico Coratella – Tempi Moderni
Con i social abbiamo ripreso a scrivere, con google abbiamo dimenticato come si fa.
Con i social abbiamo ripreso a scrivere, con google abbiamo dimenticato come si fa.
Siamo ormai all’infarto. La mobilità è ferma…Che la ruota sia un pacco?Chi semina parcheggi e strade, raccoglie traffico e code.
Mi rendo conto che questo mondo virtuale fa male a certi individui fino a perdere il cervello, se mai ne abbiano avuto uno.
La differenza tra una discoteca ed una fattoria è che nella prima si balla.
Ho l’anima antica. Non amo il cellulare, i messaggi. Ma guardare gli occhi, respirarne l’anima di ogni singola parole. Adoro il muovere lento delle mani e il profumo della carta intrisa di inchiostro. Le case in cui si impasta ancora il pane così come a farci l’amore. Amo i cavalli e quel modo tutto loro di muoversi, come sempre in attesa di un appuntamento; e quell’idea di libertà che ti donano sempre, anche dietro un misero recinto. Amo i fiori e le parole dolci, le canzoni e le dediche. Amo chi mi fa arrossire, ma il complimento deve esser garbato. E non dimentico. Ricordo a lungo. Ricordo per sempre.
Non può l’uomo solcare mari su zattere alla deriva, cercando briciole di sopravvivenza, ma deve perlustrare la propria terra, scavare intorno a sé, cercando le radici di valori che germoglieranno nella civiltà, albero vitale in costante rinnovamento.
L’opinione pubblica per molte persone è solo una scusa per non averne una propria.