Nicola Aghilar – Società
Quando inizio a relazionarmi con persone nuove e mi accorgo che tra questi il più istruito sono io, beh, incomincio a preoccuparmi seriamente.
Quando inizio a relazionarmi con persone nuove e mi accorgo che tra questi il più istruito sono io, beh, incomincio a preoccuparmi seriamente.
L’uomo nella sua “civiltà” è l’unica razza che uccide per il gusto di farlo.
Coloro che creano violenza dicendo di farlo in nome della religione oppure in nome di Dio, penso che siano solo degli atei, perché nessuna religione incita alla violenza.
Il mondo lo hanno rovinato i più intelligenti, non i cretini.
Penso che l’AIDS possa essere sconfitto. Penso sia possibile vincere questa battaglia. È vincibile. Ma questo significa cambiare atteggiamento.
Nel processo penale il giudice emana la sentenza per come si alza la mattina.
Nella consuetudine che si creata, noi stiamo andando verso un futuro incerto. Sosteniamo di essere liberi di esprimere quello che siamo. Purtroppo non è così. Noi facciamo parte di un meccanismo molto complesso da capire, ma molto semplice dall’essere eseguito. Siamo numeri e non persone, ciò che facciamo è un calcolo fatto da menti che ci costringono ad essere sottoposti ad abusi mentali senza rendercene conto. Come marionette ci dicono cosa fare, mangiare, vestire. Siamo talmente succubi che non ci accorgiamo d’indossare maschere divenire burattino. Dobbiamo lavorare per vivere così ci hanno istruito, però non ci hanno detto che per vivere dobbiamo essere sciavi. La maggior parte di noi è strettamente legata a doppio filo, con una mano prendi con l’altra dai. Negli ultimi anni il divario dare avere ha creato più dipendenze e meno possibilità di vivere con dignità. Questo sistema è stato creato per tenerci sottomessi e obbligarci ad essere considerati numeri e non persone. Semplicemente ci stanno facendo morire. Quando arriveremo al punto di non ritorno si scatenerà il caos che porterà inevitabilmente ad un’ampia serie d’azioni dove non è scontata una rivoluzione contro chi oggi tira li fila del comando. Spero vivamente che in futuro prossimo ci sia la consapevolezza di non indossare maschere e essere come marionette e prendere posizioni certe per scongiurare la catastrofe. Se fossi nei panni di chi ora tessa le fila cercherei di portare avanti una strategia più umana e civile possibile e renderci la nostra dignità.