Nicola Dell’Aquila – Destino
Io non ho mai creduto nel destino. Un giorno incrociando i tuoi occhi che già parlavano di noi, mi sono reso conto che esistono sempre due anime che si cercano per divenire una sola entità.
Io non ho mai creduto nel destino. Un giorno incrociando i tuoi occhi che già parlavano di noi, mi sono reso conto che esistono sempre due anime che si cercano per divenire una sola entità.
Fino ad ora mi sono sempre “professata” uno spirito libero, ed è per questo che non posso stare ferma ad aspettare che la mia vita cambi, a meno che non stia ferma alla fermata dell’autobus.
Spesso si incontra il nostro destino sulla strada presa per evitarlo.
I piccoli miracoli accadono tutti i giorni! Prendono forma in modo straordinario ma silenzioso, attraverso una miriade di cose sincronizzate tra loro.
L’universo è un immane, splendido e mortale palcoscenico.
Quando tutto lo spirito usato, estorto, con la rabbia degli angeli verso il bene, si sarà esaurito, riuscirà finalmente a vedersi per la sua vera sostanza, e soprattutto per il suo vero volto. Rifugge dall’immagine spirituale della sua vera essenza, onnipotente che detesta la verità universale, temendo quello che può vedere. Tutto si piega sotto la volontà oscura giunta dal cielo, gli dèi nostri padri, che un angelo un tempo aveva sfidato, opponendosi ad una dittatura che si espanderà calpestando tutto quello che di buono offre questo cosmo, e scacciato come paria in un vuoto travolgente, dove nessun luogo è più casa sua. Scoprendo luoghi segreti al di là dello spazio, vide che quello che Dio chiamava Satana e male, era Bene in realtà, l’inganno era ordito perché Dio voleva mantenere il suo potere di morte in questo universo. Il figlio del Serpente, Cristo, fortificò l’inganno passando per una vittima di Satana, quando in realtà era il contrario. Così forte il suo desiderio di assassinarlo, e invidiando l’amore che lui e la sua sposa non avrebbero mai avuto di tale purezza e intensità, che c’è riuscito, alla fine, credendo di fare suo quello che macella. Scaltro all’estremo, il Figlio del Serpente è anche pazzo. Lo sa o lo intuisce, e la sua invidia rabbiosa cerca di maledire anime giuste per rapirle in suo Padre, e da esse riprodursi, avere vita e giovinezza eterna, salvando se stesso attraverso l’iniquità e l’abuso di potere dei suoi servi. Sa anche che Dio è sia il serpente che la maschera, il bianco e il nero, il rosso e il blu. Il male non può salvare da se stesso. Il male non diventa Bene. Nemmeno se il Bene rapisce facendolo passare per male, replicandosi da esso si trasforma in parodia di vita, il contrario della creazione, uno zero che ricopre tutto del Nulla eterno, sia questo universo sia ogni cosa si trovi al di là di esso. L’infinito che Dio e gli angeli e i santi stavano cercando, l’immortalità, se ne è andata per sempre con il più grave e immondo di tutti gli assassinii, Con Cristo, il Male, che vuole diventare quello che Dio impropriamente chiama diavolo, il Bene. Ma ogni volontà agisce secondo la sua vera natura, e il mondo, e la carne, rispondono secondo le logiche reali.
Scegliere di non scegliere è comunque una scelta, dove si lascia andare un pezzo di vita che non tornerà.